Polo Sud, conquista annunciata 84 giorni più tardi

Polo Sud, conquista annunciata 84 giorni più tardi

(Polo Sud) Articolo scritto da E.T.A. Egeskov per Pillole di Cultura

Il 7 marzo 1912 l’esploratore norvegese Roald Amundsen annunciò che il 14 dicembre 1911 aveva raggiunto il Polo Sud.

SOMMARIO

Quella per la conquista del Polo Sud fu una e vera propria sfida fra due spedizioni.

Una capeggiata dal britannico Robert Falcon Scott.

L’altra invece aveva alla guida l’esploratore norvegese Roald Amundsen

Polo Sud. Amundsen, nato per esplorare

Roald Amundsen nacque il 16 luglio 1872 in Norvegia e fin da piccolo manifestò il suo interesse per i viaggi.

In particolar modo Amundsen si sentiva attratto dalle condizioni estreme dove l’uomo veniva messo duramente alla prova.

In quei decenni a cavallo fra il XIX e il XX secolo furono due le grandi sfide che l’essere umano aveva deciso di affrontare.

Ovvero di raggiungere i due punti estremi del globo terrestre. Il Polo Nord e il suo opposto sull’emisfero australe.

Ancora oggi le due mete rappresentano un traguardo tutt’altro che facile da raggiungere.

Figurarsi quale sfida dovessero rappresentare poco più di un secolo fa, senza la tecnologia di oggi.

Né tantomeno satelliti, comunicazioni e mezzi di trasporto adeguati!

Polo Sud. Magnetico o geografico

Prima di addentrarsi nell’avventura della conquista del Polo Sud occorre precisare che in realtà ne esistono due.

Il primo è quello denominato geografico ed situato a 90° di latitudine sud.

In pratico è quel punto ideale dove convergono tutti i meridiani della Terra.

Il secondo è il Polo Sud Magnetico e non necessariamente coincide con quella geografico.

Anzi, in realtà non coincide praticamente mai visto che quello magnetico si sposta in continuazione.

Quello Magnetico è quel punto dove le linee del campo geomagnetico sono perpendicolari al suolo.

Allo stesso modo esistono un Polo Nord Geografico e un Polo Nord Magnetico.

Polo Sud. Il precedente della Belgica

Prima delle due spedizioni di Scott e Amundsen furono molti i viaggi che tentarono di avvicinarsi al continente antartico.

Fra i molti è doveroso ricordare quello della spedizione belga capitanata da Adrien de Gerlache.

La nave battezzata Belgica salpò con tutti gli onori dal porto di Anversa intenzionata a raggiungere il polo Sud Magnetico.

Le disavventure di quella spedizione meriterebbero più di un articolo per essere descritte.

Qui si vuole solo ricordare che a bordo di quella nave, imbarcato come ufficiale, vi era anche Roald Amundsen.

Il quale ebbe un ruolo rilevante per evitare il disastro completo della spedizione e seppe trarre giovamento dalla disavventura.

Tanto che quanto appreso in quell’occasione lo utilizzò nei suoi viaggi polari, compreso quello della conquista dell’Antartide.

Polo Sud

Polo Sud. Una gara finita in tragedia

La rivalità fra Scott e Amundsen fu la molla che spinse le due spedizioni a dare il massimo in quell’occasione.

Per raggiungere il Polo Sud Geografico occorreva attraversare la catena montuosa transantartica con vette superiori ai 4.500 metri d’altitudine.

Partiti da due punti distinti ma non troppo distanzi sulle coste antartiche del Mare di Ross le due spedizioni seguirono percorsi diversi.

Ma non solo, anche la metodologia di approccio alla spedizione fu parecchio differente.

Si è già detto di come Amundsen avesse conosciuto le difficoltà antartiche a bordo della Belgica.

E ne seppe fare grande tesoro, insieme alla sua innata conoscenza della neve e del ghiaccio viste le sue origini norvegesi.

Roald Amundsen raggiunse il Polo Sud Geografico il 14 dicembre 1911 ma poté comunicare il buon esito raggiunto soltanto il 7 marzo 1912.

Robert Falcon Scott giunse al medesimo risultato ma soltanto 35 giorni più tardi di Amundsen.

Sulla via del rientro tutti i membri della spedizione, Scott compreso, andarono incontro alla morte.

Foto di WikiImages da Pixabay

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