Rhapsody in blue, 100 anni fa il capolavoro di Gershwin

Rhapsody in blue, 100 anni fa il capolavoro di Gershwin

(Rhapsody) Articolo scritto da E.T.A. Egeskov per Pillole di Cultura

Il 7 gennaio del 1924 veniva completata la celebre “Rhapsody in blue”, una delle più famose composizioni musicali di George Gershwin.

SOMMARIO

George Gershwin pensò di realizzare un brano che fosse profondamente americano.

Per questo inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi “American Rhapsody” salvo poi optare per il nome che l’ha resa celebre.

Un connubio perfetto fra jazz e musica colta, il brano è senza dubbio uno dei capolavori del compositore nato a Brooklyn.

Rhapsody. George Gershwin

Gerswuin nacque il 26 settembre del 1898 a Brooklyn, cittadina autonoma che soltanto pochi mesi prima era diventata uno dei quartieri di New York.

I genitori erano ebrei di origini ucraine e lituane immigrati negli Stati Uniti.

Il padre originariamente si chiamava Moishe Gershowitz ma poi cambiò nome in Morris Gershwin.

Il figlio da Jacob Bruskin Gershowitz divenne George Jacob Gershwin, passato alla storia come George Gershwin.

Nonostante la precoce passione per il pianoforte il piccolo George non studiò mai seriamente lo strumento.

Prese lezioni di pianoforte solo per un paio d’anni in modo del tutto dilettantistico.

Per il resto imparò tutto in modo autodidatta, soprattutto ascoltando i concerti e cercando di riprodurne le sonorità.

Rhapsody. Paul Whiteman

Fin dal 1917 Gershwin aveva cominciato a scrivere canzoni, alcune anche con un discreto successo.

Il tutto nonostante non avesse una preparazione accademica né alcun titolo di studio musicale.

Nel 1919 con la canzone “Swanee” ottenne il suo primo successo a livello nazionale restando per 18 settimane in vetta alle classifiche di vendita.

Rhapsody

Lo spartito del brano fu stampato con una tiratura record di oltre un milione di copie.

Fu negli anni successivi che Gershwin ebbe modo di conoscere il re del jazz sinfonico Paul Whiteman.

Quest’ultimo gli chiese di scrivergli qualcosa adatto alla sua orchestra, ovvero in stile jazz sinfonico.

Fu da quell’incontro che nacque l’idea di Rhapsody in Blue.

Rhapsody. Il brano

La leggende vuole che il brano sia stato concepito durante un viaggio in treno mentre il compositore era diretto a Boston.


Gershiwn si stava recando alla prima di una sua commedia musicale e pare che lo sferragliare del treno lo abbia ispirato per la rapsodia.

Vera o meno che sia questa ricostruzione sta di fatto che George Gershwin compose il brano in pochissimo tempo visto che doveva consegnarlo a breve.

Pare addirittura che non fosse nemmeno del tutto convinto della bontà del suo lavoro prima di darlo in mano all’orchestra.

Benché il direttore, dopo averlo fatto suonare, si disse sorpreso del fatto che il compositore volesse metterci ancora mano.

Pare infatti che questi abbia esclamato, stupito, come pensava Gershwindi poterla migliorare ancora visto quanto già fosse perfetta.

Rhapsody. Note musicali

Rapsodia in blu è un brano musicale per pianoforte e orchestra anche se inizialmente Gershwin l’aveva pensata per due pianoforti.

Si tratta di un brano che combina mirabilmente musica jazz e musica colta, caratteristica tipica del compositore di Brooklyn.

La composizione della rapsodia combina cinque differenti stili e fu suonata per la prima volta il 12 febbraio 1924 all’Aeolian Hall di New York.

Il brano comincia con un trillo e una lunga scala cromatica ascendente che vede protagonista il clarinetto.

Entra in scena poi il pianoforte e di seguito l’intera orchestra con fraseggi di pianoforte (solista o accompagnato dall’orchestra).

Si giunge quindi al tema maestro dell’orchestra per giungere poi a spegnersi dando spazio al pianoforte solo.

Di nuovo spazio all’orchestra con un Andantino moderato, ripreso successivamente dal pianoforte.

Per giungere poi al ritmo sincopato, incalzante che prelude al finale Grandioso che ripropone il tema principale.

Rhapsody. Al cinema

Come molti brani di successo di quegli anni anche Rhapsody in blue venne preso a prestito dal cinema.

Memorabile l’utilizzo nel film Disney Fantasia 2000 dove fa da colonna sonora a uno degli episodi.

Woody Allen ha voluto la rapdosia come colonna sonora del suo film Manhattan.

La si può ascoltare anche in un episodio di Glee e dei Simpson.

Persino Leonardo di Caprio l’ha voluta per il suo film Il grande Gatsby.

In Italia il brano è stato campionato da Paolo Villaggio che lo ha utilizzato per i suoi film di Fantozzi.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

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