Famiglie allargate, news from Rinascimento

Famiglie allargate, news from Rinascimento

(famiglie allargate) Articolo scritto da Mos Maiorum per Pillole di Cultura

Molti credono che il concetto di famiglie allargate sia una prerogativa di questi nostri tempi moderni.

La storia ci insegna che in realtà è un concetto assai più antico e radicato di quanto si pensi.

Un esempio da manuale di famiglie allargate che giunge direttamente dalla Milano rinascimentale

È noto e risaputo che durante tutto il Medioevo e anche nel Rinascimento i nobile avessero figli illegittimi.

Figli che a volte legittimavano in seguito.

Soprattutto quando avevano bisogno di un erede perché magari non ce n’era uno legittimo pronto a succedere.

In quel caso i cosiddetti “bastardi” potevano far parte della famiglia a pieno titolo.

In altri casi non era solo un discorso di erede maschio a spingere alla legittimazione dei figli nati fuori dal matrimonio.

Le famiglie allargate come quella di Galezza Maria Sforza

Il caso di Galeazzo Maria Sforza è un tantino singolare anche per il tempo giacché tutti sapevo alla corte di Milano che avesse un’amante fissa, Lucrezia Landriani.

Amante dalla quale aveva avuto quattro figli (tra i quali Caterina Sforza, la Tygre di Forlì), amante che lo stesso Galeazzo Maria aveva fatto sposare a un suo fedelissimo, Gian Piero Landriani.

Il tutto per dare un cognome e un futuro a quei figli che non aveva voluto riconoscere.

Dopo il matrimonio di Galeazzo Maria con Bona di Savoia non solo riconobbe i quattro figli avuti con la Landriani ma anche la stessa Bona di Savoia li adottò e li trattò come figli suoi.

Compresa Caterina che diverrà poi nipote acquisita di Papa Sisto IV.

La modernità del Medioevo

Un esempio di come a volte i pregiudizi siano fuorvianti e quando si senti dire che il Medioevo era un periodo oscuro e repressivo.

famiglie allargate

Forse l’esempio della corte milanese degli Sforza potrebbe far riflettere su come ancora oggi vi siano pregiudizi sulle famiglie allargate.

Pregiudizi che di certo non avevano ragion d’essere in quel XV secolo.

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