Mos Maiorum, progetto di divulgazione della storia

Mos Maiorum, progetto di divulgazione della storia

(Mos Maiorum) Articolo scritto da Mos Maiorum per Pillole di Cultura

Mos Maiorum è un progetto di divulgazione storica nato dall’idea di appassionati di storia con l’ambizione di solleticare la curiosità dei lettori.

SOMMARIO

La scelta di utilizzare un eteronimo è stata fatta per non dare risalto a una singola firma ma per valorizzare l’intero progetto.

Ciò che conta non è chi ha scritto ma il contenuto dei volume che vengono presentati al pubblico.

Mos Maiorum. Obiettivo

L’obiettivo del progetto è semplice: divulgare la storia cercando di incuriosire i lettori.

Per questo i volumi proposti sono agili, veloci da leggere e accessibili da ogni target di pubblico.

Non sono, giusto dirlo subito, libri di approfodimento dedicati agli esperti di storia o aspiranti tali.

Sono piuttosto libri che hanno l’ambizione di incuriosire il grande pubblico, “solleticando” la curiosità dei lettori.

Mos Maiorum

Tutt’altro che esauistivi i volumi proposti devono essere intesi come invito a scoprire, o riscoprire temi e personaggi storici.

Chi volesse poi approfondire non ha che da sbizzarrirsi con tutto lo scibile disponibile sia fisicamente che on line.

I volumi di Mos Maiorum vogliono rappresentare un primo approccio per avvicinare i lettori.

Per incuriosirli e spingerli a saperne di più.

Mos Maiorum. Le collane partendo da Eleonora di Arborea

Le donne della storia

La prima collana ideata, che vanta già cinque titoli pubblicati, è stata Le donne della storia.

Mos Maiorum

Si tratta di brevi ma interessanti biografie di donne che hanno segnato la storia del loro tempo.

Ma che per lo più non hanno avuto il riscontro che avrebbero meritato.

Eleonora di Arborea

Partendo dal titolo di debutto: Eleonora di Arborea.

Si tratta della prima donna ad aver regnato in Sardegna (seconda metà del XIV secolo) e già questo basterebbe!

Ma per di più ha di fatto contribuito a redigere e a promulgare la Carta de Logu, una sorta di costituzione del Giudicato di Arborea.

Carta de Logu che è rimasta in vigore sino alla metà dell’Ottocento, tanto era avanzata a livello giuridico.

Mos Maiorum. Laura Cereta e Caterina Sforza Riario

Laura Cereta

Il secondo volume della collana Le Donne della Storia ci fa conoscere la figura di Laura Cereta.

Vissuta anch’ella nel XIV secolo ha lasciato una traccia indelebile nella cultura italiana del tempo.

Tanto da potersi fregiare del titolo di dottoressa in filosofia e poter insegnare presso l’università di Padova.

Mos Maiorum
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Caterina Sforza Riario

Il terzo volume incontra invece una donna altrettanto colta ma anche determinata a far valere le sue ragione in politica.

Finita in sposa al nipote del papa a soli 14 anni seppe conquistare l’aristocrazia romana e le genti di Imola e Forlì poi.

Alla morte del marito prese le redini delle due città e governò con piglio sicuro tanto da essere temuta anche dai grandi del tempo.

Per il suo immenso valore anche militari i francesi che la sconfissero a Ravaldino l’ammiravano moltissimo.

Tanto da assegnare a un loro nuovissimo cannone il nome di Dame de Fourly.

Mos Maiorum. Adelaide di Borgona e Caterina Corner

Adelaide di Borgogna

Il quarto volume ci riporta indietro nell’Alto Medioevo, proprio nella seconda metà del X secolo quando Adelaide di Borgogna divenne regina d’Italia.

Infatti dopo la morte del marito Lotario II la vedova venne incalzata dall’usurpatore perché ne sposasse il figlio.

Ma come nei migliori romanzi di cappa e spada fuggì dalla prigionia e trovò rifugio presso il castello di Canossa.

Quì la trasse in salvo il re dei Franchi Orientali, Ottone I, che finì con chiederle di sposarlo.
Adelaide divenne così anche regina dei Franchi Orientali e poi Imperatrice del Sacro Romano Impero Germanico.

Mos Maiorum
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Caterina Corner

Il quinto volume invece ci porta prima a Venezia, poi sull’isola di Cipro e infine ad Asolo.

La storia è quella di una giovane di illustre famiglia veneziana che finisce in sposa al re di Cipro.

Rimasta prematuramente vedova con un figlio piccola la giovanissima figlia della Repubblica di Venezia governa l’isola di Afrodite.

Quando poi la situazione precipita Caterina Corner cede l’isola a Venezia e in cambio ottiene un piccolo regno (ad Asolo) all’interno dei confini della Repubblica.

Una storia che merita di essere riscoperta per la sua unicità e per quanto ha rappresentato per Venezia e per il Mediterraneo del tempo.

Mos Maiorum. A breve altre due collane

Women of History

La collana Women of History al momento vede un solo titolo disponibile: Eleonora of Arborea.

Si tratta della traduzione in lingua inglese del volume Eleonora di Arborea.

A breve sono previste l’uscita di due nuovi titoli che inaugureranno due nuove collane.

Al momento Mos Maiorum vuole mantenere ancora un po’ di mistero interno a queste nuove uscite.

Si sa soltanto che una collana farà viaggiare a lungo i lettori, mentre con la seconda si andrà ancora più indietro nel tempo.

Non resta che attendere per scoprire la grandi novità in serbo per i lettori curiosi e appassionati di storia.

Di Mos Maiorum sono disponibili i seguenti volumi, sempre sui principali store online, oltre che su:

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Extended Families, directly from the Italian Renaissance

(Extended Families) Article written by Mos Maiorum for Culture Pills

Many believe that the concept of extended families is a prerogative of our modern times.

History teaches us that it is actually a much older and more deep-rooted concept than we think.

A textbook example of extended families that comes directly from Renaissance Milan

It is well known that throughout the Middle Ages and even in the Renaissance, nobles had illegitimate children.

Children who were sometimes legitimized later.

Especially when they needed an heir because maybe there wasn’t a legitimate one ready to inherit the noble title.

Extended families

In that case, the so-called “bastards” could have been part of the family in their own right.

In other cases, it was not just a male heir’s discourse that led to the legitimization of children born out of wedlock.

Extended families such as that of Galezzo Maria Sforza

The case of Galeazzo Maria Sforza is a bit peculiar also for the time since everyone at the court of Milan knew that he had a permanent mistress, Lucrezia Landriani.

A lover with whom he had four children (including Caterina Sforza, the Tygre of Forlì), a lover whom Galeazzo Maria himself had married to one of his most faithful subordinates, Gian Piero Landriani.

All to give a surname and a future to those children he had not wanted to recognize.

After Galeazzo Maria’s marriage to Bona di Savoia, she not only recognized the four children she had with Landriani, but also Bona of Savoy herself adopted them and treated them as her own children.

Including Catherine, who would later become the granddaughter of Papa Sisto IV.

The modernity of the Middle Ages

An example of how prejudices are sometimes misleading is when people are told that the Middle Ages were a dark and repressive time.

Perhaps the example of the Sforza court could make us reflect on how even today there are prejudices against extended families.

Prejudices that certainly had no reason to exist in that fifteenth century.

Photo by Dimitris Vetsikas from Pixabay

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Dame de Fourly. Homage from the French to Caterina Sforza

(Dame de Fourly) Articolo scritto da Mos Maiorum per Pillole di Cultura

Alla fine del XV secolo una donna italiana riuscì a tenere in scacco le truppe francesi a tal punto che le intitolarono persino un nuovo pezzo d’artiglieria.

SOMMARIO

Caterina Sforza vedova Riario, signora di Imola e Forlì, è stata una delle protagoniste della vita politica e militare della fine del XV secolo.

Tanto che i francesi, ammirati del suo coraggio e della sua valenza militare, vollero intitolarle un loro nuovissimo pezzo d’artiglieria.

È infatti in suo onore che diedero a uno dei loro nuovissimi cannoni il nome di Dame de Fourly.

Dame de Fourly. Il Valentino

Nonostante la sconfitta militare patita all’inizio dell’anno 1500 la signora di Imola e Forlì tenne testa all’esercito invasore.

La strenua resistenza di Caterina Sforza diede modo ai francesi assedianti di omaggiarne il coraggio intitolandole un loro nuovissimo cannone.

La storia è fatta di grandi eventi ma anche di piccole curiosità che però danno il segno di quanto accade nel tempo in questione.

Fra l’autunno del 1499 e l’inizio del 1500 l’esercito francese scese in Italia coadiuvando le mire del Duca di Valentinois.

Il duca, detto il Valentino (al secolo Cesare Borgia) voleva conquistare la Romagna.

In tale azione le truppe francesi trovarono la più tenace resistenza in una piccola rocca posta a difesa della città di Forlì.

Ovvero la Rocca di Ravaldino.

Rocca che resistette agli assalti nemici a lungo prima di soccombere.

Probabilmente sotto l’azione di un traditore interno.

Niente di nuovo, verrebbe da dire, se non fosse che a comandare le truppe asserragliate all’interno dei bastioni c’era una donna, e che donna!

Dame de Fourly. Caterina Sforza Riario

A quel tempo Imola e Forlì formavano un unico stato la cui signoria era nominalmente in capo a Ottaviano Riario, figlio del defunto padre Girolamo.

Ma di fatto il comando era nelle mani della madre del giovane, ovvero Caterina Sforza, vedova Riario.

Caterina era nata figlia illegittima di Galeazzo Maria Sforza, poi adottata dallo stesso dopo il matrimonio con Bona di Savoia e data in sposa al nipote di papa Sisto IVGirolamo Riario.

Dame de Fourly

Dame de Fourly. L’omaggio dei francesi

Tale fu la determinazione della giovane erede Sforza nel difendere il suo piccolo feudo che i francesi, tanto ammirati dal coraggio e dalla determinazione e tenacia della donna, vollero intitolarle poi un loro nuovissimo cannone che da lei prese il nome di Dame de Fourly.

Altro che sesso debole!

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Famiglie allargate, news from Rinascimento

(famiglie allargate) Articolo scritto da Mos Maiorum per Pillole di Cultura

Molti credono che il concetto di famiglie allargate sia una prerogativa di questi nostri tempi moderni.

La storia ci insegna che in realtà è un concetto assai più antico e radicato di quanto si pensi.

Un esempio da manuale di famiglie allargate che giunge direttamente dalla Milano rinascimentale

È noto e risaputo che durante tutto il Medioevo e anche nel Rinascimento i nobile avessero figli illegittimi.

Figli che a volte legittimavano in seguito.

Soprattutto quando avevano bisogno di un erede perché magari non ce n’era uno legittimo pronto a succedere.

In quel caso i cosiddetti “bastardi” potevano far parte della famiglia a pieno titolo.

In altri casi non era solo un discorso di erede maschio a spingere alla legittimazione dei figli nati fuori dal matrimonio.

Le famiglie allargate come quella di Galezza Maria Sforza

Il caso di Galeazzo Maria Sforza è un tantino singolare anche per il tempo giacché tutti sapevo alla corte di Milano che avesse un’amante fissa, Lucrezia Landriani.

Amante dalla quale aveva avuto quattro figli (tra i quali Caterina Sforza, la Tygre di Forlì), amante che lo stesso Galeazzo Maria aveva fatto sposare a un suo fedelissimo, Gian Piero Landriani.

Il tutto per dare un cognome e un futuro a quei figli che non aveva voluto riconoscere.

Dopo il matrimonio di Galeazzo Maria con Bona di Savoia non solo riconobbe i quattro figli avuti con la Landriani ma anche la stessa Bona di Savoia li adottò e li trattò come figli suoi.

Compresa Caterina che diverrà poi nipote acquisita di Papa Sisto IV.

La modernità del Medioevo

Un esempio di come a volte i pregiudizi siano fuorvianti e quando si senti dire che il Medioevo era un periodo oscuro e repressivo.

famiglie allargate

Forse l’esempio della corte milanese degli Sforza potrebbe far riflettere su come ancora oggi vi siano pregiudizi sulle famiglie allargate.

Pregiudizi che di certo non avevano ragion d’essere in quel XV secolo.

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