Eugenetica. Volersi sostituirsi a Dio, Nazismo e non solo

Eugenetica. Volersi sostituirsi a Dio, Nazismo e non solo

(Eugenetica) Articolo scritto da Cecilia S.D. Rossi per Fatti e società e La Forza di indignarsi Ancora

Ascolta “La Forza di Indignarsi Ancora. Puntata 3 – Eugenetica. Quel desiderio di volersi sostituirsi a Dio” su Spreaker.

Oggi ricorre la Giornata della Memoria e inevitabilmente la mente torna al passato, agli orrori di una guerra (di tutte le guerre) e alla disumanità della razza umana. Quante volte ci si è domandato: “come può un essere umano arrivare a tanto?” quante volte non si è stati in grado di dare una risposta? perché in realtà la risposta spaventerebbe, aggiungerebbe orrore all’orrore. Per cui spesso e volentieri si lascia perdere, non ci si pensa, non si guarda ciò che accade… e non si vuole ricordare ciò che accadeva.

SOMMARIO

Una giornata per non dimenticare forse non basta. Bisognerebbe rammentare ogni giorno, e non solo una volta all’anno, ciò che rappresenta questa giornata soprattutto perché gli orrori non si sono conclusi con la Seconda Guerra mondiale e con la macchia indelebile che ha lasciato la follia nazista. Gli orrori non si sono conclusi con la chiusura di quel conflitto, non si sono mai interrotti, sono andati avanti e sono arrivati fino a noi, fino a oggi, fino al ventunesimo secolo. Solo che oggi vengono chiamati con nomi differenti e vengono ammantati di fascino perché aiutano la scienza a fare passi da gigante nel mondo del progresso. Uno di questi nomi è: eugenetica.

Eugenetica. Non è una novità ma di cosa si tratta? e da dove arriva?

Eugenetica (o eugenica): controversa teoria che si propone di ottenere un miglioramento della specie umana, attraverso le generazioni, in modo analogo a quanto si fa per gli animali e le piante in allevamento, distinguendo i caratteri ereditari in favorevoli, o eugenici, e sfavorevoli, o disgenici, e cercando di favorire la diffusione dei primi (eugenetica positiva) e di impedire quella dei secondi (eugenetica negativa). (Dizionario di Medicina)

La definizione di eugenetica (o eugenica) in campo medico è piuttosto chiara e fa perfettamente comprendere di cosa si tratti. Una teoria, uno studio per migliorare o comunque modificare le caratteristiche della specie umana. In sintesi si tratta di un intervento forzato della scienza e della medicina per modificare quelle caratteristiche di cui la natura ha dotato l’essere umano al fine di migliorare l’intera specie di generazione in generazione. Una cosa che viene già fatta con animali e piante da moltissimo tempo.

Eugenetica

Per cui è semplice intuire che questa teoria esista da molto più tempo di quanto si possa pensare. E che probabilmente continuerà ad esistere per molto tempo ancora.

Quando si parla di eugenetica si ritorna inevitabilmente con la mente al periodo del Secondo Conflitto mondiale, alla crudeltà dei nazisti, agli esperimenti, alla follia di voler creare una razza superiore. Ma l’eugenetica, in realtà, non si è fermata con il dottor Mengele o con la pazzia di un’ideologia convinta che qualsiasi razza che non fosse quella ariana non fosse nemmeno degna di vivere e sopravvivere. E, sicuramente, non è iniziata con il Terzo Reich.

Eugenetica. Una storia che parte da lontano

In realtà già di eugenetica si può trovare traccia fin dai tempi dell’antica Grecia, dove era praticato il costume di esporre i neonati non sani. In pratica era consentito a qualsiasi genitore che avesse avuto la sfortuna di mettere al mondo un figlio “difettoso” abbandonare il bambino in modo che la natura potesse provvedere a eliminare l’errore.

Così come nell’antica Sparta il fatto era addirittura una pratica istituzionale ed era regolata dallo Stato stesso. Il quale si premurava di selezionare i futuri cittadini della “polis”.

Eugenetica

Una simile pratica sarebbe poi stata utilizzata nell’antica Roma che prevedeva la possibilità di gettare i bambini nati deformi o malati dalla rupe Tarpea. Il promontorio, attualmente al centro di Roma, veniva utilizzato per eseguire condanne a morte, dal ripido pendio venivano scagliati assassini e traditori.

Durante l’età medievale il Cristianesimo lasciò tale incombenza alla sfera ultraterrena, pur dando per scontato che il peccato originale già di per sé fosse un errore della specie.

Anche nel periodo rinascimentale il filoso Campanella nella sua prospettiva utopica sostenne l’opportunità di combinare matrimoni e controllare la vita sessuale dei cittadini.

Fu poi tra il XVIII e XIX secolo che nacque e si affermò la frenologia (considerata poi inattendibile scientificamente). Tale disciplina sosteneva di riuscire a individuare le tendenze intime e psicologiche delle persone dalla forma del loro cranio. Pertanto in grado di stabilire a priori una propensione a devianze e criminalità.

Eugenetica. Il miglioramento della popolazione

E fu proprio nel XIX secolo che si cominciò a sviluppare un’eugenetica negativa con l’intento di ridurre il numero di nascite di esseri umani considerati “inferiori” perché “difettosi”. Precisamente dal momento in cui il ginecologo statunitense William Goodell sostenne la castrazione e l’eliminazione degli “insani”.

Un progetto moderno di miglioramento della popolazione, comprendendone l’ereditarietà e incoraggiando un buon “allevamento” dei soggetti, venne sviluppato durante la seconda metà del XIX secolo dal sociologo e psicologo inglese Sir Francis Galton, nonché cugino di Darwin. All’inizio l’idea rimase ancorata al darwinismo e alla teoria della seleziona naturale ma Galton teorizzò un miglioramento progressivo della razza seguendo i criteri analoghi a quelli dell’evoluzione biologica.

Eugenetica

Fu nel 1883, a seguito della morte del cugino, che Galton diede alla sua ricerca un nome preciso: eugenetica. Introducendo nella sua ricerca la sfera genetica. Le sue teorie si basarono quasi essenzialmente sull’ideologia di determinismo biologico che attribuiva la totale responsabilità dei geni al carattere umano. Non erano pertanto contemplate influenze da parte dell’educazione o delle condizioni di vita del soggetto in analisi.

Fu così che molti dei primi genetisti non erano di filone darwiniano, non essendo più necessaria la teoria dell’evoluzione in merito alle politiche eugenetiche basate sul “determinismo genetico”. La materia rimase comunque, per tutto il corso della sua iniziale storia, un argomento controverso.

Eugenetica. Quella voglia di sostituirsi a Dio insita nell’uomo

Eugenetica: disciplina che si prefigge di favorire e sviluppare le qualità innate di una razza, giovandosi delle leggi dell’ereditarietà genetica. Il termine fu coniato nel 1883 da Francis Galton. Sostenuta da correnti di ispirazione darwinistica e malthusiana, l’eugenetica si diffuse inizialmente nei paesi anglosassoni e successivamente nella Germania nazista, trasformandosi nella prima metà del XX secolo in un movimento politico-sociale volto a promuovere la riproduzione dei soggetti socialmente desiderabili (eugenetica positiva) e a prevenire la nascita di soggetti indesiderabili (eugenetica negativa) per mezzo di infanticidio e aborto. (Enciclopedia Treccani)

Fermo restando che seguire l’intero percorso di come l’eugenetica sia arrivata ai giorni nostri richiede un lungo excursus e necessita di un articolo a parte. E una volta stabilito che il desiderio di sostituirsi a un’entità superiore o alla natura stessa è insito nella razza umana praticamente da sempre, si può altresì stabilire che le teorie galtoniane hanno dato il via a una serie di evoluzioni scientifiche e ricerche che sono arrivate fino a noi oggi.

Eugenetica

Accantonando opinioni personali, etiche e morali (che non si intende trattare in questa sede) e riagganciandosi alla definizione di eugenetica che ci fornisce l’enciclopedia Treccani, si potrebbe ipotizzare che tale disciplina sia nata sicuramente con l’intento di migliorare le condizioni di vita della nostra razza. E che si sia poi sviluppata con la forte propensione di aggiustare qualcosa che in natura forse non nasceva perfetto. Insomma quella presuntuosa voglia di sostituirsi a Dio, o alla natura stessa, che contraddistingue l’essere umano nutrendo la sua curiosità per migliorare se stesso e le propria conoscenza.

Una pericolosa voglia di sapere ma una ancora più pericolosa voglia di ordine e perfezione. Questo probabilmente alla base delle ricerche allora. E questo alla base delle ricerche che non si fermano oggi. Una voglia di ordine, di perfezione e di controllo che nasce, probabilmente, con una curiosità intellettuale ma si nutre, inevitabilmente, di caratteristiche umane come il razzismo che hanno fatto sì che l’eugenetica arrivasse fino a oggi.

Eugenetica. Non solo durante il nazismo

Non solo nazismo e Terzo Reich pertanto. Non solo crudeli e disumani esperimenti per arrivare ad ottenere la razza pura dal Dottor Morte. Basti solo pensare agli stupri etnici perpetrati in Africa più volte o quelli in Bosnia ad opera dei serbi su donne mussulmane. Con l’intento di sporcare la loro razza con figli bastardi e di rendere impure le donne che sarebbero di conseguenza state rifiutate dalla loro stessa società e dai mariti o futuri mariti. Le sterilizzazione di massa praticate in Perù da Fujimori alla fine degli anni Novanta del XX secolo, oppure la pratica di sterilizzazione forzata su donne disabili, per cui considerate inadatte alla procreazione. O, non molto lontano dalla nostra realtà, la scelta della Danimarca di intervenire per aggiustare la natura e arrivare a non far più nascere bambini con la Sindrome di Dawn, ossia difettosi e imperfetti.

Eugenetica. Una questione ancora attuale

Fino ad arrivare a oggi, a noi, dove l’eugenetica viene pratica quotidianamente e, a volte, involontariamente avallata o, forse sottovalutata, dalla nostra società civilizzata.

Eugenetica

Ultimamente il dibattito in Italia ha riacceso la polemica in merito all’eugenetica etichettando in modo negativo anche pratiche come l’eutanasia, la fecondazione assistita o l’aborto. Ma per queste argomentazioni si dovrebbe lasciare ampio spazio all’opinione personale di ogni lettore pertanto non si intende prendere posizione in merito alla questione.

Una sola riflessione ci si permette di esprimere in questa sede e in questa Giornata della memoria, e riguarda il futuro dell’eugenetica e, forse, della scienza tutta: che si dovrà un giorno dover istituire una sorta di Giornata della memoria per le vittime dell’eugenetica? un giorno che costringa a non dimenticare le conseguenze di questa pratica ancora troppo sconosciuta ma che già miete a modo suo vittime del suo passaggio.


Fonti:
  • Il Giornale, 18/02/2009. “Torna lo spettro dell’eugenetica” di Andrea Tornielli
  • Il Giornale, 04/01/2013. Quando l’eugenetica (cattiva) era simbolo di vero progresso di Laura Cervellione
  • CoseDiScienza.it, 17/03/2017. L’Eugenetica
  • Scienzainrete, 8/09/2017. Eugenetica: i miti della manipolazione genetica di Gaspare Polizzi
  • Scientificast, 17/01/2018. Eugenetica, non solo nazismo di Valeria Cagno
  • AmbienteBio, 27/05/2018. Eugenetica tra ieri e oggi: dai crimini nazisti alle tecniche contemporanee di Gino Favola
  • NoGeoingegneria, 17/06/2020. La nuova eugenetica e il sorgere della dittatura scientifica globale di Andrew Gavin Marshall
  • Fatti per la Storia, 8/07/2020. Eugenetica: origine e sviluppo della scienza di Galton di Mirko Muccilli
  • Il Messaggero, 15/09/2020.L’eugenetica strisciante della Danimarca che non vuole i bambini down: nel 2019 ne sono nati solo 18 di Franca Giansoldati
  • Leonardo.it. Eugenetica. L’eugenetica e la politica. 1900-1944. Radici profonde… di Massimo Ciceri
  • Associazione Amici di Lazzaro. Cosa è l’eugenetica? 4 modi per distruggere la dignità umana.
  • Treccani enciclopedia
  • Wikipedia enciclopedia libera
  • Dizionario della Medicina
  • Il Sabatini Coletti (Dizionario della Lingua Italiana)
  • Dizionario filosofico

Argomenti correlati all’Eugenetica altre fonti:

  • L’Indro, 3/10/2014. La strage della sterilizzazione forzata di Raffaella Milandri
  • Superando.it, 30/03/2018. Sterilizzazione forzata e falsi mitidi Simona Lancioni
  • Associazione contro le barriere, 30/03/2018. Sterilizzazione forzata e falsi miti
  • Thevision.com, 27/04/2018. Come gli Stati Uniti hanno sterilizzato migliaia di persone fino agli anni ’80 di Jennifer Guerra
  • Roba da Donne, 4/09/2020. Alice di Battenberg, nonna del principe Carlo, “curata” con la sterilizzazione forzata di Grazia Teresella Berva

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Speciale Natale: te piace o presepe?

(Presepe) Articolo scritto della dottoressa Ilena Aprea per Pillole di Cultura

Ascolta “SPECIALE Natale. Parliamo di film e tradizioni” su Spreaker.

Quanto è importante il presepe nella storia culturale e tradizionale italiana? E come viene “vissuto ” nella casa degli italiani e nel resto del mondo? E a Napoli, luogo dell’artigianato presepiale per eccellenza?

SOMMARIO

La storia delle origini del presepe è una bellissima tradizione nei paesi cattolici di tutto il mondo.

Presepe. Storia, cultura e tradizione

La storia delle origini del presepe è una bellissima tradizione nei paesi cattolici di tutto il mondo.

Di origine medievale, riguarda la rappresentazione concreta della nascita di Gesù attraverso la realizzazione di composizioni con statue di varie grandezze e materiali messe in modo realistico.

In genere in una grotta o una capanna, all’interno della quale viene posta la Sacra Famiglia.

Le prime tracce dell’origine del presepe si ritrovano nei Vangeli di Marco e Luca che riportano in alcuni versetti la storia della nascita di Gesù a Betlemme ai tempi di Erode.

Ma la prima rappresentazione figurativa antica la ritroviamo nel terzo secolo D.C. all’interno delle catacombe di Priscilla a Roma sulla via Salaria.

A partire dal 400 ci fu una grande ripresa della rappresentazione della storia del presepe grazie a famosi pittori italiani quali Giotto e Botticelli.

Un momento importante nella sua evoluzione è quello in cui si passa alla rappresentazione plastica della natività e, quindi del presepe come lo conosciamo noi.

L’innovazione di San Francesco

Nel 1223 San Francesco chiese ed ottenne il permesso dal Papa di passare a questo tipo di rappresentazione.

Costruì una mangiatoia in una caverna all’interno di una parco a Greggio.

Portò un bue e un asinello e tenne la prima predica di Natale descrivendo la natività a coloro che non sapevano leggere.

Da quel momento nacque la tradizione di rappresentare la natività sia con le statue che con la Sacra Famiglia dal vivo.

Fino al ‘600 il grande interesse per la rappresentazione della natività si manifestò inizialmente attraverso la realizzazione del presepe nelle chiese vicino a dipinti ispirati al tema.

Presepe

Tradizione che si diffuse nell’Italia centrale e nelle case dei nobili e che nel 700 aveva raggiunto tutta l’Italia.

Contestualmente avevano avuto origine le diverse tradizioni popolari tra le quali la più importante è quella napoletana.

Per questo spesso si parla di storia del presepe napoletano.

È proprio a Napoli che il presepe raggiunse livelli espressivi originali e le famiglie nobili facevano a gara per poter avere il presepe più ricercato.

Arruolavano infatti scultori di fiducia per realizzare lavori di prestigio usando materiali preziosi.

Dedicando addirittura intere stanze che poi mostravano durante i ricevimenti. (Rini 2020)

Presepe. San Gregorio Armeno

Nel cuore di Napoli si trova San Gregorio Armeno.

Un’antica e lunga stradina piena di botteghe ed edifici storici i quali raccontano gli eventi che hanno portato questa famosa tradizione ricca di simboli i quali trasmettono l’anima del luogo.

Questa stradina risale all’epoca greco-romana e si trova dove i vicoli collegano via dei Tribunali e Spaccanapoli.

Intorno al X secolo delle monache portarono a Napoli le reliquie di San Gregorio Illuminatore patriarca di Armenia per conservarle nella chiesa nata sulla strada che porta il suo nome.

Chiesa conosciuta anche come Santa Patrizia, santa di Costantinopoli, che guidò le suore che portarono le spoglie del santo.

Una tradizione che affonda le radici nell’antica Roma

L’antica via ospitava un tempio romano dedicato a Cecere, dea della terra e della fertilità, alla quale veniva fatto dono di statuette di terracotta come simbolo di buon augurio.

Le botteghe che si trovavano lì erano considerate le migliori di Napoli per la produzione di opere artigianali destinate alle offerte.

Con la diffusione della rappresentazione della Natività dalle chiese alle famiglie aristocratiche, gli artisti napoletani vennero incaricati di creare scene religiose.

Con la nascita del presepe napoletano come lo conosciamo oggi, via San Gregorio Armeno è diventata un simbolo della città.

Via dove, nel periodo di Natale, si possono trovare varie esposizioni di statuette, opere d’arte, sia tradizionali che rappresentazioni più contemporanee.

Nel resto dell’anno si possono osservare le famiglie storiche di artigiani all’opera che mantengono viva la loro arte tra innovazione e classicità.

I presepi di San Gregorio Armeno sono sono famosi per essere i più particolari al mondo.

Connubio tra sacro e profano mostrano la creatività degli artigiani.

La tradizione presepiale napoletana include statuine di terracotta molto preziose di diverse dimensioni e prezzi.

La grotta è la Sacra Famiglia, il pastorello Benino, Ciccibacco il vinaio…

Statuine che fanno immergere i turisti nella classica atmosfera natalizia. (Taverna 2019)

Presepe. La rappresentazione nell’arte e nella letteratura

Il Natale con la nascita di Gesù segna per i cristiani di tutto il mondo il momento di cambiamento della storia dell’umanità.

L’immagine di Gesù bambino accudito da San Giuseppe e da Maria ha spinto gli artisti di ogni epoca a cimentarsi su un argomento molto significativo nella storia dell’arte.

Molti artisti hanno dipinto la festa più importante nella storia della chiesa, la nascita di Cristo.

Fra i tanti Giotto, Tiziano, Rubens, Botticelli, Caravaggio, Beato Angelico, Piero della Francesca e molti altri.

Oltre all’arte pittorica anche in quella poetica si ritrovano nomi illustri che narrano nei loro componimenti l’evento della natività.

Basti citare D’Annunzio e Quasimodo (Franza 2018), Gozzano, Saba, Valeri e molti altri grandi autori della letteratura italiana e straniera.

Autori che si sono ispirati al Natale per i loro scritti.

Presepe. L’importanza nelle case degli italiani e nel resto del mondo

Concludendo si può affermare che il presepe nel tempo ha preso un posto molto importante nel cuore e nelle case degli italiani e non solo.

Grazie anche alle nuove tecnologie e a nuovi materiali vi è stato un decollo della cultura del presepe.

Circostanza che consente di poterne ammirare ovunque la magia per mezzo di giochi di luce e di acqua all’interno di stupende scenografie. (Giorgi 20220).

Ogni paese europeo ed extraeuropeo ha, naturalmente, una tradizione culturale diversa nella sua rappresentazione.

Anche se l’idea di fondo è quella di ricreare la scena della nascita di Gesù.

Le varianti importanti stanno nello stile della ricostruzione e nei materiali che vengono utilizzati.

Anche in Italia il presepe si diversifica da regione a regione.

Non tanto dal punto di vista culturale quanto rispetto ai materiali usati per la costruzione della scena della nascita di Gesù.

Ad esempio a Genova i pastori sono di legno mentre in Puglia sono di cartapesta e in Sicilia si aggiungono prodotti tipici alla realizzazione del presepe. (Staff Italoeuropeo 2019)

Fonti:

  • 27/12/202. PistoiaSette, La magia del Presepe, la sua storia ed evoluzione nel tempo di Franco Giorgi
  • 12/12/2020. DS – DossierScuola.it, Storia del Presepe: dalle origini al 700 di Gianluca Rini
  • 25/11/2019. Blog Club Magellano, San Gregorio Armeno: storia, leggende e curiosità di Lara Taverna
  • 16/12/2018. Blog il Giornale.it, Il Natale nell’arte e nella letteratura. Icone e testi tra storia, fede e bellezza di Carlo Franza

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