Primavera Fiesolana, 11 serate prima dell’Estate Fiesolana

Primavera Fiesolana, 11 serate prima dell’Estate Fiesolana

(Primavera Fiesolana) Articolo scritto da E.T.A. Egeskov per Pillole di Cultura

Visto il grande successo delle passate edizioni dell’Estate Fiesolana, da quest’anno l’appuntamento triplica grazie alla Primavera Fiesolana e all’Autunno Fiesolano.

SOMMARIO

L’Estate Fiesolana è da anni un appuntamento imperdibile per Fiesole e il suo territorio.

Avendo raddoppiato il numero di spettacoli serale l’Estate Fiesolana ha finito con il chiamare aiuto.

E quest’anno arrivano a sostegno due nuovi appuntamenti per completare l’offerta fiesolana.

Primavera Fiesolana e Autunno Fiesolano, affiancheranno, in versione indoor, l’Estate Fiesolana dando continuità all’offerta sempre più ricca di spettacoli.

Primavera Fiesolana

Primavera Fiesolana. Tutto ha origine dall’Estate Fiesolana

Dal 1962 il Teatro Romano di Fiesole ospita il festival all’aperto più antico d’Italia.

L’Estate fiesolana in questi sessant’anni e oltre ha regalato emozioni con concerti e spettacoli serali in una magnifica cornice.

Tanto che negli ultimi anni le serate di apertura sono praticamente raddoppiate per la gioia del pubblico toscano.

Il Teatro Romano ha visto protagonisti un po’ tutti i grandi nomi, sia dello spettacolo che della musica.

Tanto che ormai l’appuntamento estivo fiesolano ha varcato gli stretti confini della Toscana per attirare pubblico da ogni dove.

Primavera Fiesolana

Primavera Fiesola. Tre sono meglio di uno

Visto il grande successo della rassegna estiva a Fiesole hanno pensato di raddoppiare.

Anzi, meglio, di triplicare.

Sono nate infatti la Primavera Fiesolana e l’Autunno Fiesolano.

Due appuntamenti indoor che garantiranno una continuità con l’appuntamento estivo arricchendo il cartellone.

Dal 6 al 24 aprile presso il Teatro di Fiesole appuntamento con la prima edizione della rassegna primaverile.

Undici spettacoli in cartellone partendo da Roberto Mercadini, passando per Tullio Solenghi, finendo con Umberto Abbiati.

E molto altro nelle altre serate, compresa la Camerata Fiesolana con musiche di Mozart, Bach e Haydn.

Appuntamento poi dopo l’estate con l’Autunno Fiesolano con date e cartellone ancora da definire.

Primavera Fiesolana
Primavera Fiesolana

Primavera Fiesolana. Il cartellone

Si parte il 6 aprile con lo spettacolo Little Boy. Storia incredibile e vera della bomba atomica di e con Roberto Mercadini.

Il 9 aprile appuntamento con Francesco Maccianti con il suo spettacolo musicale Songbook.

Doppio serata (10 e 11 aprile) con Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua in Chille de la Balanza. Manicomio addio! Franco Basaglia 100. (tra parentesi) La vera storia di un’impensabile liberazione.

Una serata Pazzesca. Tullio Solenghi legge Paolo Villaggio il 15 aprile.

Il 17 aprile Saverio Tommasi sarà in scena con Fuoco alle polveri!

Alessandro Quarta e Giuseppe Magagnino in concerto con No Limits il 19 aprile.

Il 20 aprile sarà la volta di Remo Anzovino musicherà dal vivo il film The Cameraman di Buster Keaton.

La Scuola di Musica di Fiesole – Camerata Fiesolana proporrà le musiche di Mozart, Bach e Haydn il 21 aprile.

Chiuderà il 23 e 24 aprile Roberto Abbiati con Una tazza di mare in tempesta (da Moby Dick di Herman Melville).

Primavera Fiesolana

Primavera Fiesolana. Info utili

Tutti gli appuntamenti primaverili si terranno presso il Teatro di Fiesole, sito in Largo Piero Farulli 1 a Fiesole (Firenze).

Gli spettacoli serali avranno inizio alle ore 21.00.

Fanno eccezione il concerto della Camerata Fiesolana del 21 aprile che inizierà alle 17.30.

E le due date del 23 e 24 aprile con Roberto Abbiati che si produrrà in quattro repliche alle 19.30, 20.15, 21.00 e 21.45.

Primavera Fiesolana

Foto per gentile concessione di Marco Mannucci

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Invasione russa in Ucraina, un instant book da riscoprire

(Invasione russa in Ucraina) Articolo scritto per Libri e Pillole di Cultura

A due anni dal quel fatidico 24 febbraio 2022 utile ritornare su un instant book uscito a poche settimane da quella data: Invasione russa in Ucraina di E.T.A. Egeskov

SOMMARIO

Normalmente gli istant book, come suggerisce il nome, sono libri da consumarsi subito, appena usciti.

Spesso a distanza anche di poco tempo invecchiano e perdono di significato.

Non tutti però.

Invasione russa in Ucraina scritto a poche settimane dal 24 febbraio 2022 a opera di E.T.A. Egeskov offre ancora oggi spunti di riflessioni interessanti.

Dopo due anni di guerra rileggere quelle pagine può essere utile per comprendere anche molte cose accadute.

E forse per aiutarci a ipotizzare quelle che potrebbero accadere nelle prossime settimane o mesi.

Invasione russa in Ucraina. Il tema del libro

Scritto a caldo, a poche settimane da quel fatidico 24 febbraio 2022, il volume aveva l’ambizione di fare un po’ il punto della situazione.

E di provare ad andare oltre la stretta attualità di cronaca di guerra ipotizzando scenari futuri.

In pratica l’autore aveva voluto fare luce su ciò che era accaduto, inquadrando il tutto nel contesto del diritto internazionale.

Ma anche provando a ipotizzare eventuali scenari futuribili, che nel frattempo sono ormai diventati passato e storia vissuta.

Invasione russa in Ucraina. Il capitolo dedicato alle sanzioni

In un capitolo del volume l’autore si dedica in modo approfondito ad analizzare le sanzioni poste in essere in quel 2022.

Ragionando anche su quelle che sarebbero potute seguire di lì a poco.

Interessante il ragionamento svolto riguardo all’Unione Europea e al ruolo che avrebbe dovuto/potuto giocare nello scenario politico dell’Ucraina invasa.

A partire proprio dalle sanzioni comminate dalla stessa Unione Europea.

Fa riflettere poi l’accostamento con la Cecoslovacchia degli anni ’30 e la remissiva passità degli stati europei di fronte alla sfrontatezza di Hitler e quanto accaduto in Ucraina per opera della Russia di Putin.

Invasione russa in Ucraina. Il diritto internazionale

Invasione russa in Ucraina

Assolutamente da rileggere il capitolo dedicato al diritto internazionale.

Capitolo all’interno del quale l’autore esplora tutti i protagonisti della scena mondiale e come essi interagiscono con il diritto internazionale.

Particolare attenzione viene prestata al ruolo dell’O.N.U., evidenziandone in modo specifico i limiti e le fragilità.

Il capitolo si chiude con la domanda cruciale di quelle prime settimane.

Ovvero la Russia aveva violato il diritto internazionale invadendo l’Ucraina?

Invasione russa in Ucraina. Russia. vs. Europa

Reduce dal positivo riscontro ottenuto dal volume Invasione russa in Ucraina pochi mesi più tardi E.T.A. Egeskov si cimentato con un altro volume sul tema.

Russia vs. Europa è un libro che affronta in modo più ampio e organico il tema dello scontro anche culturale fra Russia ed Europa.

In questo volume l’autore analizza nel dettaglio singole situazione, come ad esempio quella dei paesi baltici.

O la particolare condizione della Moldavia e della Georgia, oggi forse un po’ dimenticate ma da non sottovalutare per il prossimo futuro.

Interessante in questo volume l’analisi fatta dall’autore sui principali attori protagonisti nella scena internazionale.

Particolarmente attenta e rilevante la disamina dell’Unione Europa, del suo ruolo e delle sue prospettive future.

Invasione russa in Ucraina. Un anno dopo

A un anno esatto di distanza dalla data dell’invasione russa in Ucraina E.T.A. Egeskov ha rilasciato un terzo volume sul tema.

Invasione russa in Ucraina un anno dopo dice praticamente già tutto dal titolo sul suo contenuto.

Scritto dopo dodici mesi di guerra analizza quanto accaduto, cercando di comprendere le ragione di tutti gli attori in campo.

Ma anche e sopratutto gettando lo sguardo nel futuro, per cogliere possibili scenare.

Quello del guardare avanti è un po’ un chiodo fisso dell’autore il quale esprime spesso la sua preoccupazione sulle scelte di geopolitica.

Infatti sottolinea spesso E.T.A. Egeskov, anche nei suoi articoli pubblicati su queste pagine, che le azioni di oggi porteranno conseguenze anche domani.

E persino non agire è un modo di agire, dunque se si scegliere quella strada lo si deve fare consapevolmente e conoscendone gli esiti futuri.

Bollate Jazz Meeting 2024, dal 4 marzo al 22 aprile la 26ª edizione

(Bollate Jazz Meeting 2024) Articolo scritto da E.T.A. Egeskov per Pillole di Cultura

Dal 4 marzo al 22 aprile appuntamento con la 26ª edizione del Bollate Jazz Meeting 2024 presso l’Auditorium Don Bosco di Bollate (Milano).

SOMMARIO

Tutto nasce nel 1994 quando viene costituita l’Associazione Bollate Jazz Meeting nell’omonima città dell’hinterland milanese.

Lo scopo dell’associazione è far conoscere e promuovere la musica jazz.

Dal 1997 organizza la rassegna annuale Conoscere il Jazz, realizzata in collaborazione con il comune di Bollate.

Quella del 2024 è la 26ª edizione del Bollate Jazz Meeting.

Bollate Jazz Meeting 2024. Il gatto e la volpe

Il primo appuntamento della rassegna è per il 4 marzo presso l’Auditorium Don Bosco di Bollate.

Protagonisti Simone Zanchini (Fisarmonica) e Gabriele Mirabassi (Clarinetto) con Il gatto e la volpe.

Un duo eclettico e capace di fondere sonorità diverse sfruttando al meglio le caratteristiche peculiari di ognuno.

Da un lato il virtuosismo ormai pluridecennale di Gabriele Mirassi con il suo clarinetto.

Dall’altro l’originalità innovativa di uno dei migliori fisarmonicisti a livello internazionale come Simone Zanchini.

Dalle sonorità dell’America Latina, passando per lo swing, per arrivare a un jazz moderno capace di coinvolgere ogni tipo di pubblico

Bollate Jazz Meeting 2024

Bollate Jazz Meeting 2024. Enrico Pierannunzi Trio

L’11 marzo ospite della rassegna sarà l’Enrico Pierannunzi Trio per una serata di altissimo jazz made in Italy e non solo.

Con oltre 70 compilation pubblicate a suo nome Enrico Pierannunzi con i suoi 75 anni è un pilastro del jazz italiano.

Ha collaborato con Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden Chris Potter, Marc Johnson, Joey Baron e molti altri ancora.

È tuttora l’unico artista italiano ad aver suonato e registrato più volte al Village Vaguard di New York con Marc Johnson e Paul Motian.

Nel concerto di Bollate sarà accompagnato da Thomas Fonnesbaek al contrabbasso e Roberto Gatto alla Batteria.

Bollate Jazz Meeting 2024

Bollate Jazz Meeting 2024. Giovanni Falzone Freak Machine

Terzo appuntamento della rassegno il 18 marzo con la tromba di Giovanni Falzone.

Per l’occasione accompagnato da Giuseppe la Grutta al basso elettrico e Andrea Bruzzone alla Batteria.

Freak Machine sono una serie di brani composti dallo stesso Falzone, in forma non convenzionale.

Brani caratterizzati da una forte componente ritmica e melodica che rendono riconoscibile e particolare il sound del trio.

Giovanni Falzoni ha alle spalle quasi un decenni di collaborazione con enti lirici e sinfonici italiani.

Soprattuto con l’Orchestra Giuseppe Verdi di Milano.

Dal 2004 si dedica in modo prioritario al jazz e alla composizione dei suoi brani come quelli che porta in concerto a Bollate.

Bollate Jazz Meeting 2024

Bollate Jazz Meeting 2024. Ellis in Wonderland

Il 25 marzo la rassegna darà spazio al compositore e trombettista jazz californiano Don Ellis.

Con lui a formare il trio Danilo Gallo al contrabbasso e Ferdinando Faraò alla bateria.

Considerato un genio innovatore e visionario, Don Ellis, è un autentico sperimentatore.

Tanto che nella sua musica ha incorporato elemento del rock, della musica elettronica e di altri generi musicali provenienti da varie parti del mondo

Bollate Jazz Meeting 2024

Bollate Jazz Meeting 2024. Tia Fuller Quartet

A chiudere la rassegna bollatese sarà il Tia Fuller Quartet il 22 aprile sempre all’Auditorium Don Bosco di Bollate.

Ad accompagnare il sax alto di Tia Fuller ci sarà il piano di Roberto Tarenzi, il contrabbasso di Luca Fattorini e la batteria di Marco Valeri.

Originaria di Denver, Tia Fuller alterna l’attività di concertita con quella di insegnante presso il Berklee College of Music di Boston.

Compositrice e bandleader è un’artista capace di spaziare dal jazz al pop, passando per l’R&B e molto altro ancora.

A lei la Disney si è ispirato per la protagonista del film Soul e dove Tia Fuller ha partecipato con la colonna sonora del film.

Bollate Jazz Meeting 2024

Foto e immagini by Bollate Jazz Meeting

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Pocahontas, la leggenda by Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli

(Pocahontas) Articolo scritto da E.T.A. Egeskov per Pillole di Cultura

Dal 23 marzo al 17 aprile appuntamento con La leggenda di Pocahontas presso l’Atelier Carlo Colla & Figli di Milano.

SOMMARIO

La tradizione del teatro di marionette a Milano affonda le sue radici fin nel XVIII secolo.

La storia della famiglia Colla coincide in gran parte con quella del teatro di marionette meneghino.

Tanto che all’inizio del Novecento la compagnia marionettistica dei Colla viene scritturata per il celebre Teatro Gerolamo.

Teatro nel quale resterà sino al 1957, anche se nel frattempo prenderà la gestione anche della sala di Piazza Beccaria.

Pocahontas. L’atelier Carlo Colla & Figli

Dal 1994 l’Atelier Carlo Colla & Figli di Milano ospita per tre mesi all’anno la stagione della omonima compagnia.

La Compagnia Carlo Colla & Figli per due periodi di 15 giorni ciascuno è ospite anche del Piccolo Teatro, sempre di Milano.

Contemporaneamente l’atelier è anche il luogo ove sono conservati gli archivi storici della compagnia.

Custodisce oltre 30.000 pezzi (fra marionette, costumi, scenografie, attrezzature di scena, etc…) a partire dal 1699 fino ai giorni nostri.

Oltre a ospitare corsi e laboratori per il teatro di marionette e quello di figura.

Pocahontas. La leggenda

Grazie al film della Disney del 1995 un po’ tutti quanti conosciamo La leggenda di Pocahontas.

La principessa dei nativi americani che sposò un inglese e divenne una celebrità in Europa.

Secondo la tradizione fu John Smith di Jamestown che venne catturato dalla tribù Powhatan a rendere celebre la principessa.

Pocahontas infatti era figlia del capo tribù e secondo il racconto dello Smith gli salvò la vita quando venne messo a morte dopo essere stato catturato.

In base a questa versione nacquero relazioni amichevoli fra la tribù Powhatan e i primi coloni insiediati nella Virginia all’inizio del 1600.

Verso il 1612 venne catturata da alcuni coloni che tentarono di scambiarla con alcuni priginieri inglesi in mano ai nativi americani.

Durante la prigionia Pocahontas conobbe John Rolfe del quale divenne moglie nel 1614.

Nel 1615 la coppia lasciò il Nuovo Mondo per un viaggio in Inghilterra.

Dopo due anni decisero di far rientro in Virginia ma praticamente all’inizio del viaggio Pocahontas si ammalò e morì.

Fu seppellita in una chiesa del Kent anche se della sua tomba si è persa traccia a causa di un incendio.

Pocahontas. Lo spettacolo

Normalmente il teatro di marionette attinge alla tradizione europea per i suoi spettacoli.

Ciò non di meno Pocahontas è stata una lodevole eccezione, ben prima che se ne accorgesse la Disney.

Lo spettacolo ha voluto sottolineare il carattere di tragedia, inteso in senso “greco” della vicenda,.

Sottolineato anche dalle musiche di Lorenzini, che ben di differenziano da quelle dei cartoons d’oltreoceano.

Naturalmente nel disegnare la storia per marionette si è dovuto tenere in equilibrio verità storica e leggenda.

Compito non sempre agevole, ma contrariamente a quanto accaduto con i film d’animazione il teatro di marionette ha voluto dare vita a una Pocahontas più verosimile e veritiera.

Dedicato ai bambini come sempre è uno spettacolo che non viene disdegnato dagli adulti, come tutti quelli della compagnia.

Pocahontas. Le date

Lo spettacolo va in scena dal 23 febbraio al 17 marzo 2024 presso l’Atelier Carlo Colla & Figli di Milano.

Gli spettacoli pomeridiani sono previsti per le ore 16.00.

E si terranno nei giorni 25 febbraio, 3, 10 e 17 marzo.

Il 23, 24, 29 febbraio lo spettacolo andrà in scena in versione serale con inizio alle ore 20.00

Come pure nei giorni 1, 2, 7, 8, 9, 14, 15, 16 marzo l’inzio dello spettacolo sarà sempre alle ore 20.00.

Pocahontas

Pocahontas. Crediti spettacolo

La leggenda di Pocahontas è uno spettacolo di marionette di Eugenio Monti Colla, da un’idea di Eugenio Monti Colla e Elisabetta Di Mambro.

Le musiche sono di Danilo Lorenzini mentre le scene del repertorio della Compagnia sono integrate da Franco Citterio.

I costumi sono a cura di Eugenio Monti Colla, le luci di Franco Citterio e la direzione tecnica di Tiziano Marcolegio.

Le voci recitanti sono di Loredana Alfieri, Marco Balbi, Roberto Carusi, Mariagrazia Citterio, Tommaso Correale Santacroce, Fabio Mazzari, Lisa Mazzotti, Sheila Perego, Gianni Quillico, Franco Sangermano.

I marionettisti sono Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Cecilia Di Marco, Michela Mantegazza, Tiziano Marcolegio, Pietro Otto Monti, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette.

Voce Giulia Olcese, strumentisti del LaRiS Ensemble: Paolo Sportelli e Enrico Gabrielli (clarinetti) Daniele Savi (corno) Antonio Papetti (violoncello).

La regia è curata da Eugenio Monti Colla

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Tutta colpa del cioccolato 5° book della serie di Adele Ross

(Tutta colpa del cioccolato) Articolo scritto per Libri, Pillole di Cultura ed Emozioni in punta di penna

Ascolta “Emozioni in punta di penna. Puntata 1 – Tutta colpa del cioccolato 5° book della serie di Adele Ross” su Spreaker.

Con Tutta colpa del cioccolato la scrittrice Adele Ross aggiunge un nuovo capitolo, il quinto, alla fortunata serie Tutta colpa di…

SOMMARIO

A distanza di oltre sei anni l’autrice della serie Tutta colpa di… torna con un nuovo capitolo dal titolo Tutta colpa del Cioccolato.

Dopo aver fatto sorridere e commumere il pubblico con i quattro volumi precedenti Adele Ross è tornata con un nuovo capitolo della serie.

L’autrice è fresca del recente successo del volume Caduta nel passato, un romance/viaggio nel tempo.

Tutta colpa del cioccolato. Il libro

Premessa: niente spoiler.

Dunque nessuna paura a leggere le righe che seguono.

Non verrà svelato nulla del finale e di ciò che accade nel corso della storia.

Adele Ross torna alla serie di Tutta colpa di… dopo oltre sei anni di silenzio (ma con tanti altri libri pubblicati però).

Lo fa con un libro che già dal titolo promette molto e leggendolo conferma le attese.

La protagonista, Naieda, lavora in un’agenzia pubblicitaria e deve curare una campagna per un cliente molto particolare.

Ma si sa, l’ufficio a volte può essere galeotto e ciò che sembrava davvero impossibile diventa quanto mai realtà…

No spoiler… soltanto un consiglio: leggetelo anche per scoprire il segreto di questo misterioso cioccolato.

Ne vale davvero la pena!

Tutta colpa del cioccolato. La serie

Tutto ebbe inizio nell’ottobre del 2016 con il primo volume dal titolo Tutta colpa del matrimonio.

Un romance chick-lit permeato dalle musiche degli ABBA e di tanta ironia che rende Tricia, la protagonista, unica nel suo genere.

Un volume che ha incontrato il favore del pubblico e continua a piacere anche a distanza di otto anni ormai.

Il secondo volume ha un titolo che è tutto un programma: Tutta colpa di San Valentino.

E cosa c’è di più azzeccato in questo periodo dell’anno?

Segue poi un libro decisamente estivo e sorprendente come Tutta colpa di Caraibi.

Cambiano le ambientazioni e i protagonisti ma la verve, l’ironia e le emozioni non mancano, neppure su un’isola lontana.

Il quarto volume delle serie ci porta in clima natalizio, come suggerisce il titolo Tutta colpa di Natale.

Godibile in ogni momento dell’anno è imperdibile sotto l’albero addobbato.

Tutta colpa del cioccolato. L’autrice

Adele Ross a partire dal 2016 sino ad oggi ha pubblicato in self-publishing 20 libri più due raccolte.

La scelta di auto-pubblicarsi rispecchia la sua volontà di essere editrice di se stessa per poter arrivare al suo pubblico in totale autonomia.

Adele Ross ha uno stile molto particolare, vivace, capace di battute al vetriolo che riesce ad alternare a scene romantiche da film.

Indimenticabili, a detta della gran parte dei suoi lettori, sono i dialoghi.

Serrati, vivi, verosimili, pungenti, divertenti, romantici… unici verrebbe da sintetizzare.

Un’autrice amata per le sue storie mai scontate e banali, ricche di humor e dialoghi pungenti.

Libri dal ritmo serrato e che si fanno leggere tutto d’un fiato.

Tutta colpa del cioccolato. Adele Ross omaggia Jean Webster

Cinque anni fa, nell’estate del 2019, Adele Ross volle omaggiare una grande scrittrice americana del ‘900.

Forse il nome Jean Webster non dice granché a molti, ma Papà Gambalunga dovrebbe al contrario accendere qualche lampadina.

Specialmente a chi ha un po’ di anni sulle spalle e ricorda il famoso film del 1959 con Fred Astair e Leslie Caron.

Ispirandosi proprio al libro della Webster l’autrice Adele Ross ha voluto ricreare quel mood portandolo ai giorni nostri.

È nato così Un inaspettato benefattore, un romance che è più di una semplice storia d’amore e che ha regalato emozioni a tutti coloro che lo hanno letto.

Tutta colpa del cioccolato. Gli altri libri

In questi otto anni Adele Ross ha pubblicato volumi ricchi di humor e sentimento ma non solo.

Con I lupi di Central Park e Hans, Greta e la strega del marzapane ha voluto sconfinare nel mondo delle fiabe e del fantastico, a modo suo però!

Con Il cuore fragile di una strega è andata incontro al pubblico teenager con una storia tutta per loro, sempre in stile Adele Ross.

Due incursioni anche nel mondo del paranormale con Oh my ghost, ho ereditato un fantasma e Caduta nel passato.

Due storie romance venate di elementi sovrannaturali ma sempre con tanta ironia, battute al vetriolo e tanto sentimento.

Senza dimenticare i due romance un po’ paranormal e un po’ natalizi come Amaliah, apprendista diavoletta combinaguai e L’angelo della porta accanto.

E sempre in tema natalizio come non ricordare anche Aiuto, Babbo Natale mi ha rapito, dove la sensualità va persino al Polo Nord?

Da non perdere anche la raccolta di racconti, tutti al vetriolo, di Piccole bomboniere crescono.

Arte e Sentimenti. Intervista a Monica Carpanese

(Arte e Sentimenti) a cura di Cecilia S.D. Rossi per Pillole di cultura, Fatti e Società e Arte e Sentimenti

Arte e Sentimenti. Monica Carpanese, quando la determinazione porta al successo

Affrettati perché le iscrizioni alla quinta edizione del concorso chiudono al 29 febbraio 2024

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Arte e Sentimenti. Ascolta la puntata completa

Ascolta “Arte e sentimenti. Puntata 2 – Intervista a Monica Carpanese” su Spreaker.

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25 novembre
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Loving. Richard & Mildred, love story che cambiò l’America

(Loving) Articolo scritto da Amelia Settele per Persone e StorieFatti e società e La Forza di indignarsi Ancora

Ascolta “La Forza di Indignarsi Ancora. Puntata 5 – Richard & Mildred Loving, la love story che cambiò l’America” su Spreaker.

Ci sono storie d’amore destinate a diventare immortali, arrivando addirittura ad avere una potenza tale da riuscire a cambiare il corso degli eventi storico-sociali di un Paese.

La storia tra Richard e Mildred Loving ne è un esempio eccellente.

SOMMARIO

Stato della Virginia, 1967: “Dica in Tribunale che amo mia moglie”

A scrivere al proprio Avvocato questa richiesta fu Richard Perry Loving che insieme alla sua sposa Mildred, visse la storia d’amore capace di abbattere pregiudizi, smuovere l’opinione pubblica Americana.

Oltre a far modificare le leggi che impedivano – in più di 17 stati dell’Unione – di sposarsi tra razze diverse.

Rappresentavano in modo emblematico quello che veniva definito un “amore contro natura” in quanto Richard era “bianco” e Mildred “nera”.

Loving. La nascita del loro legame

Richard Perry Loving nacque il 29 Ottobre 1933 a Central Point in Virginia, Americano di origini Irlandesi lavorava come operaio edile.

Mildred Delores Jeter vide la luce il 22 Luglio del 1939 in Virginia.

Il primo incontro risale a quando Richard aveva 18 anni e Mildred poco più di 11.

Lui era amico del fratello e frequentava spesso la loro casa.

Nacque un amore unico, appassionato, forte e Mildred, ad appena 18 anni, rimase incinta.

Nel 1958 la coppia decise quindi di sposarsi e si recò a Washington per celebrare il rito civile.

Era impossibilitata a farlo nello Stato della Virginia in quanto non erano ammessi matrimoni tra i “bianchi” e i “non bianchi”.

Era in vigore il Racial Integrity ActLegge sull’integrità razziale.

Approvato nel 1924 dall’Assemblea Generale (organo legislativo del Commonwealth della Virginia, istituito il 30 luglio 1619 ).

Legge nella quale si vietavano i matrimoni interrazziali e si classificava come “bianca” una persona nel cui sangue non vi era traccia di altre etnie se non quella Caucasica.

Mentre per “non bianco o colorato” tutte le altre etnie compresi i Nativi Americani.

Quest’atto di fatto proibiva la mescolanza tra razze e rafforzava le gerarchie razziali.

Era parte integrante di una serie di leggi per l’integrità razziale che consolidavano la supremazia “bianca” sulle altre etnie.

Loving. Il matrimonio

Sposarsi in un altro Stato non evitò ai coniugi Loving di avere fin da subito dei problemi al loro rientro in Virginia.

Infatti divennero oggetto di numerose manifestazioni razziste.

Richard venne allontanato e deriso da familiari e amici.

Nel quartiere dove decise di andare a vivere con la moglie per cercare un po’ di tranquillità, risultò essere l’unico “bianco”.

E la strada che li attendeva sembrava davvero tutta in salita.

Dopo una soffiata anonima vennero anche arrestati dallo Sceriffo della Contea e incarcerati.

Prelevati dalla loro abitazione durante la notte, la polizia irruppe in casa certa di trovarli a fare sesso (anche quello vietato dalla legge).

La loro relazione risultava essere un crimine così grave che vennero prelevati ancora in vestaglia e portati subito via.

Pur presentando il certificato di matrimonio redatto a Washington, vennero comunque accusati di “convivenza illegale” e incarcerati.

Ai coniugi Loving si prospettavano due opzioni: potevano scontare la pena di un anno di detenzione, oppure lasciare lo Stato per ben 25 anni.

Erano autorizzati a rientrare in Virginia solo e soltanto separatamente l’uno dall’altra.

Loving

Mildred e Richard decisero di andarsene e di trasferirsi a Washington.

Seguirono anni in cui furono costretti a visitare i familiari in momenti diversi e sempre separati.

Nacquero altri due figli, insieme all’aumentare delle pressioni sociali, razziali ed economiche ma Mildred e Richard restarono sempre insieme.

Il loro amore non vide mai barriere, si amavano profondamente, lottando ogni giorno per vivere questo sentimento e la loro famiglia alla luce del sole.

Nel 1964 durante una visita a casa, la situazione precipitò in modo inesorabile perché vennero arrestati di nuovo con l’accusa di aver viaggiato insieme.

I Loving decisero che era il momento di prendere un Avvocato, anche se le loro condizioni economiche non erano affatto floride, non demorsero e si affidarono all’ American Civil Liberties Union.

L’American Civil Liberties Union denominata anche con la sigla ACLU – fondata nel 1920 – era un’organizzazione non governativa che lottava per i diritti civili e le libertà individuali in America.

Aveva sede a New York e annoverava tra i suoi fondatori il nome dell’avvocatessa Crystal Catherine Eastman – leader nella lotta per il suffragio delle donne in America.

La ACLU riuscì a congelare la condanna e a fornire alla coppia i due avvocati volontari: Bernard S Cohen e Philip J Hirschkop.

Entrambi li difesero nella famosa causa “Loving Vs Virginia“.

Loving. La causa “Loving Vs Virginia”

La lotta in tribunale ebbe un risalto mediatico imponente e si concluse solo il 12 Giugno del 1967.

Quando la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America dichiarò che la negazione dei matrimoni misti era incostituzionale.

E contraria al XIV Emendamento della Costituzione.

Il quale prevede pari diritti volti a proteggere gli ex schiavi dopo la Guerra di Secessione – noto insieme ad altri come “emendamento della Ricostruzione“.

Una vittoria giuridica e sociale senza precedenti che portò in alto il nome della famiglia Loving.

I coniugi divennero il simbolo della lotta alla libertà e all’uguaglianza.

Questa causa, ma soprattutto la sentenza che venne deliberata, permise alla società Americana di fare un enorme passo avanti.

Purtroppo non tutti gli Stati dell’Unione decisero di adattarsi alla sentenza della Corte Suprema.

Uno su tutti fu l‘Alabama che invece inasprì le leggi sui matrimoni misti e fu l’ultimo – nel 2000 – a conformarsi alla sentenza.

Dopo aver lottato per il loro amore e il diritto sacrosanto alla libertà, Richard e Mildred non hanno avuto un lieto fine.

Purtroppo nel 1975 furono investiti da un ubriaco e Richard morì sul colpo, mentre Mildred perse un occhio.

Dopo essersi ripresa dall’incidente, decise di dedicare il resto della sua vita ai figli e alla lotta per i diritti civili.

Divenendo un nome importante tra gli Attivisti Americani.

Il 12 Giugno 2007 per il 40esimo anniversario dalla sentenza che cambiò le sorti di molti altri cittadini e cittadine Americani e non solo, Mildred dichiarò quanto segue:

“Circondata come sono da meravigliosi figli e nipoti, non passa giorno in cui non penso a Richard e al nostro amore, al nostro diritto di sposarci, e quanto significasse per me avere la libertà di sposare la persona a me più cara anche se altri pensavano che fosse il “tipo sbagliato di persona” a sposarmi. Credo che tutti gli americani, indipendentemente da razza, genere, orientamento sessuale, dovrebbero avere la stessa libertà matrimoniale. Non è compito del governo imporre le credenze religiose di alcuni ad altri. Soprattutto se così facendo nega loro i diritti civili.” Mildred Loving

Poco meno di un anno dopo, il 2 Maggio 2008, Mildred Delores Jeter Loving morì a causa di una polmonite.

Marito e moglie riposano uno accanto all’altra nel cimitero della Chiesa Battista di Santo Stefano a Central Point in Virginia.

Mi rendo conto di aver utilizzato parole che in questi contesti non si usano (fortunatamente) più.

Come “bianco”, “nero” o “colorato”, ma se siamo arrivati a questo punto è anche grazie alla storia che vi ho appena ricordato.

Infatti Richard e Mildred ancora oggi rappresentano il simbolo di un sentimento talmente potente da riuscire a stabilire nuovi equilibri.

Equilibri capaci di far mescolare vocaboli come: Libertà, Diritti e Uguaglianza alla parola Amore in modo sublime ed eterno.


Fonti:

  • Dilei.it: “Mildred e Richard Loving: la storia d’Amore che ha riscritto la storia”
  • MarieClaire: “La storia di Mildred e Richard Loving, i primi Romeo e Giulietta interrazziali”
  • Lo sbuffo: “Loving: il matrimonio che ha cambiato la storia
AMELIA SETTELE

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Amare non è la stessa cosa che desiderare

(Amare) Articolo scritto della dottoressa Ilena Aprea per Pillole di Cultura

In occasione della festa di San Valentino è bello ricordare quanto diceva Herman Hesse, ovvero che amare è un desiderio che si è fatto saggio.

SOMMARIO

Da quando San Valentino è la festa degli innamorati?

Perché si festeggia proprio il 14 febbraio?

È così in tutto il mondo?

Perché si regalano rose e si scrivono bigliettini?

Amare. Tradizioni e origini della festa degli innamorati

La storia

La tradizione fa risalire la festa degli innamorati al 496 d.C.

Quando papa Gelasio I pose fine agli antichi riti pagani dedicati a Luperco, il dio della fertilità.

Riti che si celebravano il 15 febbraio con festeggiamenti sfrenati totalmente contrastanti con l’ idea di amore e della morale cristiana.

Il momento clou era quello in cui le matrone romane si offrivano in strada alle frustate di giovani devoti al fauno Luperco.

Questi ultimi erano nudi o coperti solo da un gonnellino.

Anche le donne incinte si sottoponevano al rito in quanto erano convinte che avrebbe fatto bene al nascituro.

Papà Gelesio I decise di anticipare la festa dell’ amore al 14 febbraio giorno dedicato a San Valentino martire redendolo così protettore degli innamorati.

Le origini letterarie

Geoffrey Chauser il quale nel poemetto Il parlamento degli uccelli descrive una specie di visione che riguarda il 14 febbraio.

Giorno in cui gli uccelli scelgono davanti alla dea natura il loro compagno.

Un’ opera legata a eventi di corte luogo in cui l’amore romantico trionfa sempre .

Infatti si tratta di un poema in 700 versi scritto alla fine del ‘300 in onore del matrimonio tra Riccardo II e Anna di Boemia.

Nel quale l’autore fa un’associazione tra Cupido e San Valentino che in questo modo diventò il tramite ultraterreno nella dimensione dell’amor cortese.

Amare. San Valentino

Il santo patrono degli innamorati

Il protettore degli innamorati, San Valentino, era un vescovo romano originario di Terni martirizzato a Roma il 14 febbraio 273.

Dopo essersi convertito al cristianesimo nel 197 fu ordinato vescovo di Terni.

Nel 270 andò a Roma allo scopo di predicare il vangelo e convertire i pagani.

L’imperatore Claudio II il Gotico tentò di convincerlo a tradire la fede cristiana ma lui si rifiutò di farlo.

Anzi provò a convertire lo stesso imperatore il quale decise di non condannarlo a morte ma lo affidò a una famiglia nobile forse a causa delle sue origini patrizie.

La sua popolarità continuò ad aumentare negli anni facendolo amare dalla popolazione.

Forse per questo fu nuovamente arrestato sotto Aureliano e fu decapitato a novantasette anni e le sue spoglie portate sulla collina di Terni dove fu sepolto.

Amare

Amare. Le leggende

La rosa della conciliazione

La prima leggenda (alla quale credono gli americani) riguarda la  rosa della conciliazione.

Secondo questa leggenda San Valentino sentì due fidanzati che litigavano vicino al suo giardino.

Decise quindi di andare loro incontro sorridendo con una rosa in mano e la a pace fu fatta!

La storia si diffuse e gli abitanti iniziarono ad andare in pellegrinaggio dal vescovo di Terni il quattordici di ogni mese.

Da qui anche la tradizione di regalare rose a San Valentino.

Il matrimonio tra la giovane cristiana e Serapia e il centurione romano

Un’altra leggenda riguarda il matrimonio tra la giovane cristiana Serapia e il centurione romano Sabino che fu anche la causa del suo martirio.

Lei era molto malata e su preghiera dell’innamorato il vescovo li unì in matrimonio prima che la povera Serapia morisse.

Lo scambio di biglietti di San Valentino

Anche lo scambio di biglietti il 14 febbraio ha due spiegazioni leggendarie.

La prima, la più accreditata, narra che il vescovo fece il miracolo di ridare la vista alla figlia cieca del suo carceriere alla quale il vescovo scrisse un biglietto: “Dal tuo Valentino“.

Tale storia forse prese spunto da un reale evento storico.

Nel 1415 il Duca d’Orleans che era prigioniero degli inglesi scrisse una lettera alla moglie chiamandola la sua “dolcissima Valentina“.

L’altra leggenda narra che il sacerdote possedeva un grande giardino dove i bambini giocavano ogni giorno.

La sera Valentino regalava loro un fiore da portare a casa.

Un giorno, però, il Santo fu imprigionato quindi i bambini non sapevano più dove andare a giocare.

Due piccioni viaggiatori scapparono dal giardino del Santo e riuscirono a trovare il loro padrone.

Si posarono sulle sbarre della finestra della sua cella e iniziarono a tubare.

Valentino li riconobbe e legò al collo di uno dei due un sacchetto a forma di cuore con dentro un biglietto e al collo dell’altro una piccola chiave.

Quando i piccioni tornarono furono accolti con enorme gioia.

Le persone si accorsero di ciò che avevano al collo e riconobbero la piccola chiave che era quella che apriva il cancello del giardino di Valentino.

Mentre nel biglietto c’era scritto: “A tutti i bambini che amo, dal vostro Valentino”.

Amare. Innamorarsi a San Valentino al cinema

I film d’amore, che toccano il cuore sono tanti ma pochi di essi sono in effetti ambientati a San Valentino.

Pensiamo, ad esempio, a intramontabili successi quali Via col vento, Casablanca, Titanic, che sono drammi romantici ma non si svolgono nel periodo clou degli innamorati.

Anche la romantica scena di Lilli e il vagabondo, l’irresistibile cena cult per tutte le coppie, si svolge durante le festività di Natale.

5 film legati a San Valentino

Il primo è 5 appuntamenti per farla innamorare (I Hate Valentine’S Day) del 2009.

Protagonisti la famosa accoppiata Nia Vardalos e John Corbett, indimenticabili protagonisti de Il mio grosso grasso matrimonio greco.

Una commedia romantica in cui quella che doveva essere una relazione a breve termine diverrà una storia d’amore unica.

Appuntamento con l’amore del 2010, con un cast d’eccezione: Jessica Alba, Bradley Cooper, Julia Roberts, Ashton Kutcher, Patrick Dempsey, Jamie Foxx.

Vengono raccontate dieci storie ambientate a Los Angeles.

Il loro filo conduttore è proprio l’amore.

Per ciò riguarda il cinema italiano non si può non citare San Valentino Stories, del 2018.

Una commedia ambientata a Napoli in cui i tre registi, Antonio Guerriero, Emanuele Palamara, Gennaro Scarpato, raccontano la loro visione dell’amore ai piedi del Vesuvio.

Indimenticabile la frase di questo film: “Cupido è nato a Napoli“.

Amare

Ma a far battere forte il cuore oltre all’ amore è anche la paura e per gli amanti dell’horror ne è un esempio San Valentino di sangue 3D.

Pellicola nel quale il terrore bussa alla porta degli innamorati nel giorno dedicato a loro.

Un film consigliato alle coppie che intendono festeggiare in maniera alternativa, “regalandosi” un film “da paura”!

Infine un ultimo film da non perdere è Un’avventura, con la regia di Marco Danieli.

I protagonisti sono Michele Riondino e Laura Chiatti.

Si tratta di un musical il quale, pur non ambientato a San Valentino, ne rientra a pieno titolo in quanto celebra il grande Lucio Battisti.

Il film è uscito nelle sale cinematografiche il 14 febbraio del 2019.

Amare. 8 libri che a San Valentino raccontano l’amore

In letteratura non esiste un tema più tratato dell’amore descritto grazie a poeti e scrittori in tutte le epoche ed in tutti i luoghi.

Fin dall’antichità Saffo e Catullo misero in versi la bellezza di questo sentimento tanto complesso.

Aprendo la strada a quanti, dopo di loro, hanno reso immortali in prosa o in versi amori di ogni tipo.

Per la festa degli innamorati ecco una selezione di amori letterari tra quelli più belli, in grado di togliere il fiato e che potrebbero essere di ispirazione nella scelta dei libri.

Romeo e Giulietta di William Shakespeare

La storia inizia con l’accendersi casuale di un’incontrollabile passione tra i due protagonisti.

Romeo va ad una festa per incontrare Rosalina e non Giulietta, ma quando essi si vedono scatta la famosa scintilla.

Anche se nessuno dei due sa di avere davanti a sé il proprio nemico.

Si tratta di una tragedia dell’amore giovanile e viene ritenuta la storia d’amore per eccellenza.

Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen

In provincia non accade mai niente di interessante e l’arrivo di due giovani benestanti e scapoli è un avvenimento importante.

Soprattutto in una casa in cui le cinque sorelle Bennet, ragazze in età da marito e di scarsi mezzi economici.

Ma fin dal primo incontro tra lo scostante Darcy e la vivace Elizabeth scatta una viscerale antipatia.

Ma gli eventi inaspettati porteranno il pregiudizio di Elizabeth e l’aristocratico orgoglio di Darcy a sgretolarsi e anzi questi capirà di essere innamoratissimo.

Cime tempestose di Emily Brontë

Ambientato nella brughiera selvaggia dello Yorkshire le invidie i rancori e le ossessioni trasformano la storia d’amore tra Heathcliff e Catherine in una passione assoluta, pericolosa e crudele.

Chiamami col tuo nome di André Aciman

È la storia di un paradiso scoperto ma già perduto e una meditazione sul desiderio, quasi in chiave proustiana

Una lunghissima lettera d’amore o una domanda che rimane aperta per gli anni che vengono.

Fino a quando un giorno Oliver ed Elio si ritroveranno impegnati nella ricerca di parole per poter esprimere ciò che non può essere detto.

E per confessare, innanzitutto, a se stessi, che “questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta”.

Le affinità elettive di Johann Wolfgang Goethe

Tra tutte le opere di Goethe, questa è la più ambigua, ed è questo il suo fascino.

È, allo stesso tempo, una critica feroce ed una celebrazione riluttante dell’amore romantico.

Un romanzo scritto nell’età matura che mostra con psicologica precisione l’irruzione graduale del caos in un mondo ordinato.

Le notti bianche di Fëdor Dostoevskij

Quattro notti e un mattino per riuscire a raccontare una storia che si muove tra il buio e la penombra della coscienza.

Il giovane protagonista è un sognatore che si nutre di sentimenti e durante la notte incontra una ragazza che piange.

La storia potrebbe concludersi con il lieto fine ma il finale è amaro.

La San Pietroburgo avvolta nel suo bianco silenzio fa’ da sfondo a questa storia a due voci.

L’amore ai tempi del colera di Gabriel García Márquez

È un romanzo che parla di speranza e di amore con cui Gabriel García Márquez abbandona la sua solita inquietudine e l’impegno di denuncia sociale per poter raccontare una storia di ottimismo e passione.

Via col vento di Margaret Mitchell

Conquista i lettori di tutto il mondo con la sua avvincente trama ricca di colpi di scena caratterizzata da repentini cambi di fortuna e da una bellissima storia d’amore.

La critica lo definiì un Grande Romanzo Americano, osando addirittura il paragone con Tolstoj.

Amare

Amare. Libri per vere donne romantiche da leggere e regalare a San Valentino

Ecco alcuni dei titoli più emozionanti da poter leggere che potrebbero rendere felici le più romantiche delle lettrici.

Un libro romantico anche se struggente è Io prima di Te di JoJo Moyes.

Nel 2016 da questo romanzo è stato tratto l’ omonimo film.

Si tratta di un libro che lascia il segno, catturando il lettore ad ogni pagina.

Con estrema delicatezza oltre alla d’amore tra Louisa e William viene anche affrontato il tema molto spinoso della morte assistita.

La protagonista femminile è una bizzarra ragazza che però non sa ancora cosa vuole dalla vita.

Per questo motivo quando le propongono di lavorare per William Traynor, accetta.

Tra loro nasce, anche se non subito, una bellissima intesa e scoprono quanto la vita possa essere bella se accanto a te hai qualcuno con cui condividerla.

Ma questo non basta a salvare Will dalla sua infelicità.

Un libro perfetto per tutti coloro che amano le storie profonde e struggenti.

Per tutte coloro che, invece sono in attesa dell’arrivo del principe azzurro c’è Come inciampare nel principe azzurro di Anna Premoli

Chi non vorrebbe avere al suo fianco il principe azzurro?

Trovarlo non è semplice.

Madison, la protagonista del romanzo, lo sa bene.

Costretta a volare fino in Corea del Sud per lavoro, lì incontrerà il suo capo Mark, il quale però non le renderà la vita semplice.

Madison, anche se è spaventata dalle novità, affronta la nuova esperienza e piano piano tra lei e Mark scocca la scintilla, tra ironia e battute.

Anna Premoli in Italia è una delle penne rosa più apprezzate e racconta la perfetta storia d’amore.

Ideale per tutti coloro che hanno intenzione di essere catapultati in una storia allo stesso tempo dolce e divertente, con quel suo modo di scrivere leggero e scoppiettante.

Per Quelli che invece credono nella forza del destino un titolo interessante è L’amore è un difetto meraviglioso di Graeme Simsion.

Questo è un romanzo diventato subito un bestseller tradotto in 38 paesi ed è la confermache l’amore non risponde a schemi e regole predefinite.

Al contrario, a guidarlo sono il destino e le scelte non razionali.

Dan, il protagonista, se ne convincerà poco a poco.

Lui è convinto di riuscire a trovare l’anima gemella attraverso la creazione di uno schema.

Incontrare Rosie distrugge tutte quelle certezze, fino a quando la corazza che si era creato per non farsi travolgere dal destino non verrà scalfita.

Un tipo di scrittura ironica e leggera, perfetta per quelli credono nel potere del destino.

Un altro titolo da tenere in considerazione è La misura della felicità di Gabrielle Zevin

Perdere l’amore della propria vita può portare le persone a chiudersi in loro stesse diventando scontrose.

Questo è ciò che accade ad A.J. Fikry, il protagonista, un libraio che ha perso la passione per i libri e la voglia di rapportarsi agli altri.

Un giorno nel negozio entra Maya, una bambina dagli occhi vivaci che ha in mano un biglietto.

Abbandonata dalla madre, la piccola Maya mostra una grande curiosità per i libri.

Grazie a lei al libraio torna la voglia di vivere e di essere padre.

È il libro perfeetto per chi vuole ancora credere nella forza dell’amore.

E ancora Sai tenere un segreto? di Sophie Kinsella

Questo romanzo del 2003 ha consacrato l’autrice come la regina dei romanzi rosa.

La quale, con il suo modo di scrivere frizzante e ironico, riesce a tenere il lettore incollato fino all’ultima pagina.

Emma, la protagonista della storia, ha molta paura di morire e l’aereo su cui viaggia, scosso da forti turbolenze, peggiora la sua fobia.

La sua paura è tale da spingerla a confessare a un perfetto sconosciuto, l’uomo che le siede accanto, tutti i suoi segreti perfino quelli più imbarazzanti.

Una volta arrivati a destinazione Emma scopre che quell’uomo è il suo capo.

Un libro spensierato che racconta come sai possibile l’amore tra persone diverse.

Amare. Le usanze nel mondo

L’amore dovrebbe essere festeggiato tutti i giorni, tuttavia San Valentino viene vissuta come un’occasione speciale in tutto il mondo da milioni di persone.

Le quali colgono l’occasione per celebrare, insieme alle persone amate l’amore che li accomuna.

Sebbene venga vista da tanti come una festa che ha solo dei fini commerciali, la giornata dedicata agli innamorati è il frutto di una tradizione che risale a molti secoli fa ed ha origine nella festa religiosa dedicata al patrono dell’amore.

Ecco di seguito un interessante viaggio culturale che aiuterà a scoprire alcune tradizioni nel mondo legate a tale ricorrenza.

Nella lista delle tradizioni più curiose troviamo ciò che si faceva nell‘Inghilterra del XVIII secolo.

La sera prima, con uno spillo, le donne fissavano sul cuscino cinque foglie di alloro spruzzate con acqua di rose.

Una veniva messa al centro e le altre poste agli angoli.

Prima di andare a dormire, recitavano una preghiera: “Buon Valentino, sii generoso con me e concedimi di vedere in sogno il mio vero amore”, sperando che questo avrebbe indotto l’apparizione in sogno del futuro marito.

In Danimarca, dove la festa ha iniziato a prendere piede solo negli anni Novanta dello scorso secolo è una pratica comune far recapitare alla persona amata una lettera – chiamata valentinsbrev” (“lettera di Valentino”) in cui si esprimono i propri sentimenti.

Alcuni Paesi del mondo non celebrano la festa degli innamorati il 14 febbraio, ma festeggiano in altri momenti dell’anno in modo simile.

In Brasile, ad esempio, c’è il “Dia dos Namorados” (la Giornata degli Innamorati) che si celebra il 12 giugno, la vigilia della giornata dedicata a Sant’Antonio, patrono del matrimonio.

Mentre in Argentina si festeggia, oltre a San Valentino, anche la prima settimana di luglio, “la Semana de la Dulzura” (la Settimana della Dolcezza) periodo in cui i baci vengono “regalati” in cambio di pensieri e dolci (infatti, è nota, anche come Semana de la Golosina, che vuol dire “Settimana dei Dolci”.

Un’iniziativa creata nel 1989 da “Asociación de Distribuidores de Golosinas, Galletitas y Afines” allo sopo di aumentare le vendite nel settore dolciario.

Attualmente una golosina por un beso, ossia un dolcetto per un bacio, in Argentina è un appuntamento da non perdere.

In Cina il giorno dedicato alla festa degli innamorati è chiamato “Qixi” e può essere tradotto come “La sera dei sette”.

Per questo motivo quello che viene definito come il festival dell’amore viene celebrato il settimo giorno del settimo mese del calendario cinese.

La sua origine è antica, infatti è festeggiato fin dall’età classica cinese (che va dal 206 a.C. al 220 d.C.).

Trae spunto da una leggenda che ha come protagonisti due sfortunati amanti i quali a causa dell’estrazione sociale differente sono costretti ad incontrarsi solo una volta l’anno.

Infine, nella Repubblica Ceca, sebbene San Valentino negli ultimi decenni abbia acquisito una grande popolarità, il 1° maggio è il giorno in cui i cechi festeggiano l’amore in tutte le sue forme.

La sua origine è molto particolare.

Infatti, sembra che si sia scelto l’inizio di maggio in onore di uno dei capolavori del periodo romantico ceco, “Máj” (Maggio), scritto da Karel Hynek Mácha, uno dei più importanti poeti praghesi.

L’usanza vuole che si faccia un pellegrinaggio al parco di Petřín, la sera del 1° maggio.

Lì infatti vi è collocata una statua dedicata al poeta dell’amore per eccellenza per il popolo ceco.

Foto di NoName_13 da Pixabay

Fonti:

  • Ansa, San Valentino, la festa degli innamorati ha una romantica origine italiana, 2023
  • Barbara Leone, San Valentino: la vera storia del giorno degli innamorati, 2023
  • Francesca Baranello, I romanzi da leggere a San Valentino per vere romantiche, Editor BestToday05, plurisettimanale telematico, 2019
  • Francesco Basso, Aspettando San Valentino, l’amore è una cosa naturale. La natura si risveglia proprio a San Valentino, Il Secolo XIX , 2018
  • Giuliana Gambuzza, San Valentino festa degli innamorati: perché?, Focus, 2022
  • Maaremosso – il magazine dei lettori, 10 libri sul comò – 10 libri che raccontano l’amore per San Valentino, 2023
  • Niccolò De Rosa, La vera storia di San Valentino, Redazione focus junior 2023
  • Paolo Ghisleni, San Valentino: storia, leggende e perchè si celebra la festa degli innamorati, bergamonews.it, 2019
  • Pisatoday, San Valentino: origini e nascita della festa degli innamorati, 2023

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Khomeini e la rivoluzione islamica in Iran

(Khomeini) Articolo scritto da E.T.A. Egeskov per Persone e Storie

Con la dichiarata neutralità delle forze armate iraniane l’11 febbraio 1979 di fatto trionfava la rivoluzione islamica in Iran guidata dall’ayatollah Khomeini.

SOMMARIO

Da anni ormai al centro della geopolitica del Medio Oriente, l’Iran ha acquisito questo ruolo predominante a partire dalla rivoluzione islamica.

Da quel 1979 la situazione nel grande paese asiatico ha condizionato le scelte politiche dei vicini e anche dei grandi stati.

A partire dagli USA, che fin dalla nascita della Repubblica Islamica dell’Iran sono stati visti come il nemico numero uno da combattere.

L’artefice di quella rivoluzione fu un ayatollah, tornato dall’esilio Parigi, il cui nome resterà sempre legato a quello dell’Iran: Khomeini.

Khomeini. Iran, una nazione antica

Uno stato che vanta origine molto lontane nella storia, addirittura quasi tremila anni prima della nascita di Cristo.

La prima dinastia iranide data circa il 2800 a.C. ma furono i Medi, nel VII secolo a.C. a unificare i territori che oggi conosciamo come Iran.

Dopo il breve dominio di Alessandro Magno il territorio iraniano passò alla dinastia Seleucide.

Successivamente furono i Parti a dominare gli altopiani, seguiti dai Sasanidi che dovettero cedere agli arabi mussulmani.

Con l’avvento della dinastia Safavide nel 1501 la religione ufficiale diviene l’islam sciita.

Khomeini. I prodromi della crisi

Con l’avvento della monarchia costituzionale nel 1906 l’Iran avrebbe dovuto fare il suo ingresso nel tempo moderno.

E in effetti fra i paesi mussulmani l’Iran era tra quelli più avanzati culturalmente e più liberi socialmente.

Nel 1921 la monarchia costituzionale venne sostituita da quella autoritaria dei Palhavi.

Almeno fino alla rivoluzione democratica del 1953, quando parve che l’Iran potesse diventare una vera democrazia.

Quello stesso anno, però, forze straniere operarono per ripristinare lo status quo.
Gran Bretagna e Stati Uniti fecero in modo di rimettere sul trono la dinastia Palhavi.

Questa scelta molto discutibile avrebbe avuto notevoli conseguenze in seguito.

La popolazione iraniana infatti era stanca della monarchia dei Palhavi, di certo non una delle famiglie più amate dal popolo.

Ecco dunque spiegato perché nel 1978 poté iniziare quelle che è conosciuta come la rivoluzione islamica.

Khomeini. Esilio parigino

Ruhollah Khoeini era un esponente del clero sciita nato nel 1902 e che era stato osteggiato dallo scià Reza Palhavi.

Con la salita al trono del figlio di Reza, Mohammad Reza, Khomeini fu reintegrato e tornò ad avere un ruolo importante all’interno del clero sciita.

Un colpo di stato nel 1953 riportò al potere Mohammad Reza Palhavi dopo la parentesi democratica osteggiata dall’Occidente.

Khomeini

A quel punto lo scià rivide le sue posizioni e divenne ancor più oltransista del padre nel contrastare il clero sciita.

L’obiettivo dello scià era quello di laicizzare il paese eliminando il più possibile l’influsso degli ayatollah sciiti sulla popolazione.

Per questo motivo Khomeini dovette abbandonare il paese e si rifugiò a Parigi.

Dalla capitale parigina l’ayatollah fomentò la rivolta popolare in Iran.

Rivolta che affondava le sue radici nei molti soprusi e ingiuste repressioni operate dallo scià.

Khomeini. La nascita della Repubblica Islamica dell’Iran

Nel 1978 le condizioni politiche in Iran erano diventate favorevoli a un imminente rientro dell’ayatollah nel Paese.

Grazie al suo innato carisma e alla lunga militanza rivoluzionare promossa da Parigi Khomeini non ebbe difficoltà a incarnare il simbolo vivente della rivoluzione.

Rivoluzione che trovava terreno fertile in un odio viscerale della popolazione contro lo scià e la classe dirigente iraniana.

Indicati dal popolo come i responsabili di arresti, torure, omicidi e una sequela di repressioni sanguinarie che incendiarono l’Iran.

Khomeini rimise piede sul suolo irariano il 1 febbraio 1979 e solo 10 giorni più tardi assunse il potere della rivoluzione islamica.

Di fatto lo sciò era stato esautorato e neanche tre mesi più tardi, il 1 aprile 1979 veniva proclamata la nascita della Repubblica Islamica dell’Iran.

Khomeini. Teocrazia islamica

Il nuovo ordine costituzionale dell’Iran prevedeva una teocrazia di stampo islamico.

Ovvero la legge del Corano e in particolar modo la Sharia divennero legge suprema che tutti i cittadini erano tenuti a rispettare.

Di colpo vennero pesantemente limitate le libertà personali, quelle politiche e di informazione.

Man mano venne repressa la libertà di stampa, di associazione di persino i partiti politici che fossero riconducibili direttamente al clero sciita.

Venne introdotto l’obbligo del velo per le donne, abbassata l’età minima per i matrimoni a nove anni.

Fu introdotta la pena di morte per i reati di bestemmia e di adulterio e per molte altre trasgressioni alle leggi religiose.

Di fatto quello che negli anni Cinquanta era uno tra gli stati più moderni dell’Asia piombò improvvisamente in un medioevo islamico peraltro mai conosciuto prima a Teheran.

Khomeini. Ritorno al passato e colpe occidentali

In rete circola spesso una foto che ritrae donne iraniane in un bar di Teheran vestite alla moda occidentale, con gonne corte e atteggiamento disinvolto.

Si tratta di uno scatto degli anni ’50 e fa impressione accostare quell’immagine a quelle che giungono dall’Iran di oggi.

È ancora forte l’eco della morte della giovane Mahsa Amini seguita al suo arresto per aver indossato male il velo.

Pare davvero strano che uno stato possa “regredire” così tanto in così poco tempo, ma è accaduto ed è sotto gli occhi di tutti.

Occorre però anche soffermarsi almeno un attimo sulle “colpe” dell’Occidente e in particolar modo di Stati Uniti e Gran Bretagna.

Il golpe del 1953 che riportò al potere Mohammad Reza Palhavi fu reso possibile proprio dagli stati occidentali.

Rileggendo la storia si può ben vedere come l’origine del consenso popolare alla rivoluzione islamica nasca proprio da quel ritorno al potere dello scià.

Nessuno può dire cosa sarebbe diventato l’Iran se l’esperienza democratica del 1953 non fosse stata bruscamente interrotta.

Di sicuro però l’appoggio alla rivoluzione islamica non sarebbe stato così massiccio e convinto.

Foto di Pavellllllll da Pixabay

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Salem, il processo alle streghe del 1692

(Salem) Articolo scritto da E.T.A. Egeskov per Pillole di Cultura

8 febbraio 1692, una data che è rimasta nella storia della piccola cittadina di Salem e nell’immaginario collettivo per il famigerato processo alle streghe.

SOMMARIO

È forse uno dei luoghi più conosciuti e chiacchierati del pianeta nonostante a tutt’oggi conti poco più di quarantamila abitanti.

Difficilmente chiedendo a caso alle persone saprebbero indicare dove si trova su una mappa la cittadina.

O in quale stato debba essere collocata, al di là di dire che è negli Stati Uniti.

Però tutti o quasi conoscono il nome di Salem anche per via dei numerosi riferimenti nei film, nei videogiochi e nei libri.

Salem. Le sue radici puritane

I primi coloni giunsero sul luogo dove sarebbe sorta la città nel 1626, alla foce del fiume Naumkeag.

Il sito era già stato usato come luogo di scambi commerciali da parte dei nativi americani.

Il villaggio faceva capo alla Compagnia della Baia del Massachuttes che nel 1629 si costituì in Colonia (una delle famose 13 colonie americane).

Grazie al suo porto ben protetto e alla sua posizione geografica favorevole Salem attirò molti immigrati dalla madrepatria.

Fra loro tanti erano di fede puritana, tanto che già nel 1639 venne la prima chiesa cittadina, la First Church of Salem.

Il grande afflusso di padri pellegrini di fede puritana avrebbe influenzato la vita cittadina nei decenni a seguire come scopriremo.

Salem. L’epidemia di stregoneria

Era già una cittadina rigogliosa quando nel 1691 scoppiò quella che venne definita una vera e propria epidemia di stregoneria.

Tre giovani ragazze, compresa la figlia del pastore della chiesa puritana locale, cominciarono a manifestare strani comportamenti.

Le tre ragazze avevano giocato con uno specchio e un albume d’uovo sospeso nell’acqua e qualcuna di loro disse d’averci visto “qualcosa”.

Una bara, pare abbia dichiarato una certa Sarah Cole, era apparsa nell’albume d’uovo.

Di sicuro molte altre ragazze iniziarono ad avere strani comportamenti.

Bestemmie, trance, crisi epilettiche si erano diffuse a macchia d’olio tanto da mobilitare tutti i medici della zona per capirne l’origine.

Salem. Colpa di Satana

Fu la dichiarazione di un medico del luogo, l’8 febbraio del 1692, a porre il sigillo definitivo sulla questione.

Tale medico, di cui ignoriamo il nome, dichiarò che le giovani non erano malate in senso medico.

Bensì erano sotto l’effetto di qualche sortilegio prodotto da stregoneria con la complicità di Satana in persona.

Subito vennero arrestate alcune persone, donne ovviamente e si costituì un tribunale speciale per giudicarle.

L’isteria collettiva che aveva messo sottosopra il piccolo borgo del Massachuttes doveva trovare un capro espiatorio.

E quale miglior occasione di un processo pubblico per stregoneria additando come colpevole ultimo nientemeno che Satana stesso?

Salem. Tituba confessa

Le prime ad essere arrestare furono tre donne.

Una mendicante di nome Sarah Good insieme a Sarah Osborne, un’anziana signora del posto.

Ma decisivo fu l’arresto di Tituba, la schiava del reverendo Parris, il padre di una delle prime ragazze colpite dalla “stregoneria”.

La schiava confessò di essere una strega e aggiunse un altro particolare che confermò le ipotesi dei medici.

Tituba dichiarò infatti d’aver incontrato un uomo alto proveniente da Boston.

Per i giudici era la prova lampante che si trattava di Satana in persona e dunque il male si era insinuato nella cittadina.

Oggi è assai difficile riuscire a trovare il nesso causale fra la vista di un uomo alto proveniente da Boston e la sua identificazione con Satana.

Evidentemente in quel tempo o la città di Boston non godeva di buon nome in quanto a fede in Dio oppure qualunque cosa andava bene purché venisse trovato un colpevole.

Salem. Giles Corey si rifiuta di dichiararsi colpevole o innocente

Il tribunale speciale istituito finì con il condannare a morte per impiccagione diciannove persone.

Fra di esse uomini, donne ma anche bambini.

Un’altra vittima, la ventesima, fu l’ottuagenario Giles Corey, il quale si rifiutò categoricamente di sottoporsi a simile processo.

Salem

Non essendosi dichiarato né innocente né colpevole non poté essere impiccato come prevedeva la pena.

Ma non gli fu comunque risparmiata la morte, in quanto venne schiacciato sotto lastre di pietra.

Salem. Lo scioglimento della Corte

Altre quattro persone arrestate morirono in carcere prima di poter essere processate o giustiziate.

E la lista delle vittime sarebbe stata assai più nutrita se il 12 ottobre 1693 il governatore Phips non avesse sciolto la Corte.

Concluso il lavoro del tribunale speciale il caso dei cinquantadue detenuti in attesa di processo passò sotto una regolare Corte di Giustizia.

Quest’ultima assolse quarantanove degli imputati e commutò la pena capitale di altri tre ponendo fine alle impiccagioni.

Da quel momento in poi non vi furono più altri casi di presunta stregoneria né tantomeno processi alle streghe.

Salem. Dalla cronaca alla letteratura

Oltre un secolo dopo i fatti che portarono al processo alle streghe proprio a Salem nacque Nathaniel Hawthorne, uno dei più famosi romanzieri americani dell’Ottocento.

L’autore è famoso per il romanzo La lettera scarlatta, che sebbene non tratti il tema della stregoneria ben evidenzia il clima che regnava nella sua città natale nel XVII secolo.

Legata invece al tema della stregoneria è invece un’altra opera di Hawthorne dal titolo La casa dei sette abbaini.

Altrettanto famosa è l’opera teatrale dal titolo Il Crogiuolo del drammaturgo americano Arthur Miller.

Ambientata nella Salem del 1692 l’opera mette in pararello la caccia alle streghe del XVII secolo con il Maccartismo degli anni Cinquanta.

Fu infatti il senatore repubblicano Joseph McCarthy che negli anni Cinquanta diede vita a una costante ricerca di spie sovietiche sul suolo americano.

Pertanto ogni persona considerata fuori dal “normale” veniva sospettata di essere una potenziale spia.

Per questo spesso veniva deliberatamente danneggiata socialemente se non addirittura arrestata preventivamente.

Una vera e propria caccia alle streghe in versione moderna da Guerra Fredda.

Salem. Una vera fortuna per il cinema

Se la letteratura non ha saputo rinunciare agli spunti offerti dal processo alle streghe il cinema ne ha fatto un vero e proprio filone.

Già a partire dal 1937 la cittadina del Massachuttes è al centro della pellicola Maid of Salem di Frank Lloyd.

Di pochi anni più tardi (1942), il film dall’emblematico titolo Ho sposato una strega.

Nel 1957 il primo adattamento cinematografico de Il Crogiuolo di Arthur Miller, pellicola dal titolo Le vergini di Salem.

Del 1993 la pellicola Hocus Pocus, mentre nel 1996 esce il secondo adattamento de Il Crogiuolo con il titolo La seduzione del male.

Le streghe di Salem di Rob Zombie è invece una pellicola del 2013.

Salem. Anche televisione e videogiochi

Non poteva mancare la televisione nell’elenco di chi ha sfruttato quell’episodio doloroso della storia del Massachuttes.

Elencare tutte le serie tv che hanno avuto epicentro a Salem o che in qualche modo alla cittadina delle streghe sono legate sarebbe troppo lungo e tedioso.

Doveroso però ricordare alcuni titoli fra i più famosi, come il telefilm Streghe dove le sorelle Halliwell discendono da una strega del luogo.

Anche Samantha di Vita da strega vanta origini nella città del famoso processo.
Così come anche la strega di The Vampire Diaries vanta ascendenza stregonesca direttamente dal borgo della Nuova Inghilterra.

Il gatto di Sabrina, dell’omonimo telefilm Sabrina, vita da strega non a caso si chiama Salem ed è tutt’altro che un semplice gatto!

Per non dimenticare la recentissima serie tv intitolata proprio Salem, guardacaso.

La città delle streghe, come viene ormai denominata da molti, è presente anche in numerosi fumetti e in alcuni videogiochi.

Foto di 2234701 da Pixabay

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